I° Convegno
Editoriale
Insegnamento Fra
Raffaele
Insegnamento Pino
Insegnamento Fra Lucio
Foto Convegno
II° Convegno
Foto Convegno
III° Convegno
Comunicato
29 Aprile 1°
giorno di Convegno
30 Aprile 2°
giorno di Convegno
1 Maggio 3° Giorno
di Convegno
2 maggio 4°
Giorno di Convegno
Conclusioni
Foto Convegno
IV
CONVEGNO:
-
Editoriale
-
testimonianza Angelina Siragusano
-
testimonianza Pamela Maruccio
-
testimonianza Valentina Gatto
-
testimonianza Patrizia Gatto
-
foto gallery
- tutte le foto del convegno
V°
Convegno Nazionale
Editoriale
Testimonianze
Galleria Foto
Conclusioni
Quanta grazia, quanto amore,
quanta Paternità ci hai donato in questo nostro
III° Convegno, Signore Gesù.
In ogni incontro di preghiera
comunitaria, il Signore ci ha fatto gustare la
paternità che è propria del Padre che ama i suoi
figli in ogni circostanza, in ogni luogo e
qualunque sia la condizione umana dell’uomo.
Questi giorni di preghiera, di
riflessioni hanno messo nel cuore di ogni
fratello la consapevolezza di appartenere a
Dio-Amore e che, senza questo amore paterno, la
vita non avrebbe nessun significato, sarebbe
una vita vuota e sterile.
La grazia del Signore si è anche
manifestata nella presenza del Vescovo di
Nicosia, Mons. Salvatore Muratore, che nella
sua omelia ci ha spronati ad andare avanti,
sempre nella Santa Chiesa, nonché nelle omelie
dei sacerdoti che hanno visto e sentito come lo
Spirito Santo opera nel cuore di tutti quelli
che si lasciano amare da Dio.
Credo che ora nel nostro cuore
c’è la consapevolezza di continuare nella
preghiera carismatica guidata sempre dallo
Spirito Santo per sperimentare sempre più la
potenza e la gioia di appartenere a Cristo
Signore e poter portare i pesi gli uni degli
atri con amore paterno e rinnovando ogni giorno
il proprio “si” all’amore ed alla vita.
La Vergine Maria, che per prima
ha sperimentato la grazia di Dio portando nel
suo grembo nostro Signore Gesù, ci guidi nel
cammino individuale e comunitario ogni giorno
della nostra vita terrena e fino all’eternità.
La preghiera sia l’alimento
principale della nostra anima, le opere siano
segno della nostra fede e l’amore sia il segno
tangibile e la testimonianza di appartenere al
Signore Gesù. Alleluia!
Pino Barranco
2 maggio 4° Giorno
Il III° Convegno volge al
termine, lasciando nel cuore di tutti, tanto
amore, tante immagini, tante risonanze
spirituali, tanto e tanto ancora.
I fratelli delle due Comunità
"Immacolata" di Milazzo (ME) e “Il Resto
d’Israele” di Avezzano (AQ) sono entrati in
grande comunione, in forte abbraccio fra loro e
con i sacerdoti presenti, soprattutto quelli che
le rappresentavano: don Paolo Impalà per Milazzo
e padre Raffaele Rollo per Avezzano.
Confidiamo nel Signore che questa
unità costituitasi a Troina vada avanti,
fruttifichi e dia gloria a Dio con cose belle
nel futuro, le cose che detterà nei cuori lo
Spirito Santo.
Al termine, la celebrazione
Eucaristica presieduta da padre Raffaele Rollo
ha suggellato la ricchezza di grazia ricevuta in
questi giorni. Nell’omelia Padre Raffaele ha
ricordato le parole del Cardinale Joseph
Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, quando
diceva che la Chiesa ha due polmoni: la
gerarchia e i carismi.
Noi siamo la Chiesa, quando
stiamo tutti uniti nel cuore e nel nome di Gesù.
Ancora padre Raffaele ha invitato
all’amore autentico verso Dio e verso i fratelli
e ci ha chiaramente espresso che la misura del
nostro amore per Dio è il nostro amore verso i
fratelli e che se noi ci amiamo gli uni gli
altri, come il Comandamento nuovo di Gesù
presentato dalla Liturgia odierna ci esorta a
fare, noi diventiamo immagine viva di Dio. Come
diceva sant’Agostino, per il quale “chi vede la
carità, vede la SS. Trinità”.
Con queste parole d’amore e con i
ringraziamenti finali, è volto alla fine del III°
Convegno della Comunità "Immacolata" di Milazzo.
È stato un grande Convegno,
grande in tutte le sue forme e manifestazioni,
grande soprattutto è stato l’amore di Dio Padre
e di Dio Figlio che si è riversato nei cuori con
l’azione potente di Dio Spirito Santo.
Sia ora la Vergine Immacolata a
farci conservare tutte queste cose nel cuore,
Lei che per prima ha fatto così davanti al
Mistero di Dio che si svelava davanti ai suoi
occhi, Lei che è stata vicina nella preparazione
così come nello svolgersi di questo Convegno.
Nelle Sue mani immacolate
mettiamo tutto il nostro desiderio che questo
Convegno fruttifichi nelle vite dei fratelli,
nelle Comunità, nella Chiesa per la gloria di
Dio, nostro Tutto. Amen! Alleluia!
Cinzia
1 Maggio 3° Giorno
Il sabato 1° maggio si apre e si
evolve tutto all’insegna dell’amore di Dio,
avvertito fraternamente nella preghiera
comunitaria al mattino e sentito vivo e vero
nella testimonianza di fra’ Pier Giovanni ofm
cap. , che del suo Convento dei Cappuccini
di Troina ha fatto una “casa aperta” ai poveri
di ogni lingua, colore, razza. La Comunità per
loro si è fatta provvidenza, ma il dono più
grande lo ha fatto questo umile frate con le sue
parole vissute all’insegna della carità
autentica, dell’oblatività e della condivisione.
Fra’ Pier Giovanni ci ha
sottolineato che chi vive per sé è un infelice e
che per noi cristiani il servire l’uomo e la
vita è la nostra dignità, perché Gesù ha fatto
così. La vita non è nei beni, ma nell’amore di
Dio: noi siamo e viviamo perché amati da Dio.
Se non ci sentiamo amati da Dio,
non possiamo amare alcuno, perché l’altro sarà
sempre tale e la sua presenza ci toglierà sempre
qualcosa. Dice fra’ Pier Giovanni che non siamo
cristiani, perché dobbiamo osservare il Vangelo,
ma perché abbiamo fatto un’incontro con una
persona viva, Gesù, nostro Dio, nostro Tutto.
L’assemblea è rimasta altamente
edificata dall’incontro e dalla testimonianza di
fra’ Pier Giovanni, una figura luminosa di umile
frate, tutto per Gesù e per i poveri. Dopo di
lui, un altro frate cappuccino ci ha illuminato
con la sua riflessione in tema col passo del
Convegno: Fra’ Raffaele Rollo ofm cap. ci
ha illustrato la figura del figlio maggiore
della parabola. Come il figlio minore non aveva
avvertito l’amore del Padre e se ne era andato
lontano in cerca di altre soddisfazioni e
diletti, anche il figlio maggiore, pur stando a
casa, non assapora l’amore del Padre. In lui c’è
più il senso del dovere, che l’amore e questo
accade anche per chi vive la lontananza
spirituale dal Signore. A volte può capitare di
avere la presunzione di conoscere Dio
maneggiando le cose di Dio. Il rischio di voler
“possedere Dio” è un punto pericoloso per
chi segue Dio da tanto tempo. Le tentazioni da
figlio maggiore sono per fra’ Raffaele:
1)
il fariseismo, il sentirsi giusti
e il voler salvarsi per le proprie opere;
il disprezzare gli altri,
considerati sempre peccatori;
2)
la tirannia del dovere (vissuta
dal figlio maggiore) e la tirannia del piacere
(vissuta dal figlio minore);
3)
il considerarsi sopra glia altri,
mentre vince l’umiltà vince sempre e dà gioia.
Nella celebrazione Eucaristica,
presieduta da fra’ Luigi Saladdino ofm
cap, Ministro della Provincia cappuccina di
Messina, la Chiesa nella Liturgia ci presenta la
figura di S. Giuseppe Lavoratore. Fra’ Luigi,
nella sua omelia, ci richiama sulla nobiltà del
lavoro nella visione cristiana; infatti l’uomo
lavoratore partecipa all’opera del Creatore. Il
Dio Creatore è il prototipo di ogni lavoratore
ed il settimo giorno si riposò. Gesù stesso,
prima della sua vita pubblica, volle apparire
come figlio del carpentiere ed operaio Lui
stesso e poi visse gli ultimi tre anni dedito
alla missione dl Padre. Gesù loda il lavoro
serio, come servizio a Dio ed ai fratelli.
Sant’Ambrogio sosteneva che il lavoratore è la
mano di Cristo che continua a operare e a fare
il bene; l’uomo, infatti, è amministratore delle
cose create ed è chiamato a condividere i frutti
del suo lavoro come solidarietà. Il pranzo,
approfittando della festività del 1° maggio, si
è svolto nella “Tavernetta”, la sala da pranzo
rustica dove, al di fuori nei grandi barbecue si
è fatta una bella grigliata. Che festa! Che
gioia!
Il pomeriggio si è aperto con una
intensa partecipazione al canto “Jesus, Jesus”,
al quale è seguita l’invocazione allo Spirito
Santo sui fratelli che dovevano ricevere la
preghiera di Effusione. È stato un momento
bello, fortemente vissuto: lo Spirito ha operato
una rinascita in ciascuno di loro e li ha aperti
a vita nuova. Dopo lo scambio di auguri e doni,
l’assemblea si è ricostituita attenta per
seguire la Riflessione di Cinzia sulla terza
parte della parabola del Figliol Prodigo, quella
dedicata alla festa, che, una volta cominciata,
non può e non deve finire e non finirà mai.
Punto forte della riflessione di Cinzia è stato
lo scoprire che il verbo greco originario, poi
tradotto con “lo baciò” nella parabola tra il
padre e il figlio prodigo, è il “kataphilèo”,
che significa letteralmente “bacio e ribacio”,
ad indicare un sovrappiù d’amore nel padre per
il figlio ormai ritrovato, passato da morte a
vita, gustando proprio questo suo amore
superlativo. Questo passaggio nella parabola si
è ritrovato in tutta la sua efficacia nelle
parole di Angelina e Fatima, che
hanno testimoniato con il racconto delle loro
tormentate vicende umane come il Signore,
attraverso il cammino nella Comunità, le abbia
riportate alla vita e alla gioia. Questo stesso
passaggio è stato espresso la sera nel momento
di festa, pensato e realizzato dai ragazzi del
Ministero Musica e Canto della
Comunità. Del canto “Il Figliol prodigo” è
stata realizzata una manifestazione con danze e
inni che così fortemente vissuti hanno
emozionalmente e spiritualmente toccato tutta
l’assemblea, che poi spontaneamente ha seguito i
ragazzi nella festa di canti e danze che è
seguita subito dopo. Lode a Gesù!! Tutti si sono
immersi in questo tripudio di suoni e colori
muovendosi sotto l’azione dello Spirito, tutti,
compresi i sacerdoti, hanno danzato per il
Signore e per la festa, che, ormai cominciata,
proseguirà per l’eternità, Amen!!
Cinzia
01/05/10
-
30 Aprile 2°
giorno di Convegno
Che meravigliosa giornata di
Convegno, questa appena trascorsa!
Il Signore ha fatto scorrere la
potenza rigeneratrice del Suo amore su tutti i
partecipanti, si è presentato come Padre buono e
misericordioso per ognuno dei suoi figli e così
è stato durante la preghiera comunitaria al
mattino, come durante l’eusaustiva riflessione
di Pino Barranco che ha sviscerato
i vari momenti della parabola del Figliol
Prodigo…
Poi la celebrazione Eucaristica ,
presieduta da don Paolo Impalà, Referente
diocesano ed Assistente Spirituale della
Comunità "Immacolata". Durante la sua omelia, ha
proposto ad ogni autentico cristiano che vuole
essere tale l’ideale missionario: andare ad
annunciare che Gesù è Vivo e se noi stiamo uniti
a Lui, possiamo fare tutto, perché solo Gesù è
il vivente, è Via Verità e Vita, secondo quanto
proposto dalla Liturgia odierna.
Dice don Paolo, all’amore di Dio
si risponde con il nostro amore per divenire
come scrive S. Paolo ai Galati: «non sono più io
che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal. 2,20) e
partecipare all’Eucaristia è già pregustare la
vita eterna e trasformarci nel Corpo Santo di
Gesù, la Chiesa.
Al termine della santa Messa, la
Comunità ha donato a don Paolo e poi così sarà
per tutti i sacerdoti partecipanti a questo
Convegno, una Stola con l’effige
dell’"Immacolata". Visto che siamo nell’anno
sacerdotale per eccellenza e l’"Immacolata"
richiama il nome della Comunità, è stato un bel
dono per i nostri sacerdoti, che non hanno
mancato di commuoversi e commuoverci nel
riceverla… così è stato per don Paolo prima e
poi nel pomeriggio per fra’ Tonino Bono, ofm.
che ha presieduto l’adorazione Eucaristica,
nella quale si è svolta anche un’intensa
Liturgia penitenziale. P. Tonino ha ricordato il
valore dei Sacramenti ed il significato del
peccato, radice di tutti i mali, da sradicare di
netto. Il principale peccato, ha detto p.
tonino, è l’io, quando prende il posto di
Dio: l’esperienza poi del Suo amore mette
tutto a posto nell’armonia originaria.
L’adorazione Eucaristica,
intensissima e fortemente partecipata, ci ha
fatto vivere autentici frammenti di Paradiso
alla presenza di Gesù Vivo e Vero.
Al termine è avvenuto il saluto
di don Luigi Ferlauto , fondatore della
“Cittadella dell’Oasi”, la
struttura che ci ospita e che non finisce di
incantarci per la sua bellezza e ricchezza. Don
Luigi è un sacerdote che ha creduto veramente a
quello che ha detto Gesù e chiamandolo a fare
società con lui, ha realizzato quello che Dio ha
voluto. Dice don Luigi che fra il dire e i fare
prima deve venire il fare e poi il dire,
altrimenti il dire da solo non serve a niente.
Il suo è stato un intervento altamente
edificante, proprio perché si rispecchiava in
quello che vediamo intorno a noi. Don Luigi ha
creduto, ha fatto ed ora invita a realizzare
altrettanto.
La Comunità, al termine, ha
visitato l’intera struttura rimanendone
particolarmente colpita.
Quante e quali meraviglie può
compiere la provvidenza e l’amore di Dio, quando
lo si lascia libero di agire!
E domani un’altra giornata
pienissima di interventi, di preghiera e di
grazia di Dio. Alleluia!!
Cinzia
29 Aprile 1°
giorno di Convegno
Finalmente con la grazia del
Signore ha inizio il III° Convegno. La gioia è
viva nei cuori di tutti i fratelli e le sorelle
che partecipano a questo evento.
Ogni cuore è colmo del desiderio
di lodare e benedire il Signore Gesù per tutte
le meraviglie e le grazie che ha compiuto nei
cuori di tutti.
Cinzia,
ci presenta il tema di questo
Convegno: «… facciamo festa, perché questo
mio figlio era morto ed è tornato in vita…»
(Lc 15, 23-24)
La prima giornata di Convegno è
andata: tanta la gioia e tanto il desiderio di
incontrarsi con il Signore, di sentire il Suo
amore e forte è stato l’abbraccio corale di
tutti partecipanti. Dopo i saluti e le direttive
iniziali, la preghiera è scivolata via in un
tripudio di lode e di canti, culminati in un
primo momento di festa di questo attesissimo III°
Convegno.
La giornata si è conclusa con la
concelebrazione Eucaristica presieduta dal
Vescovo di Nicosia (la diocesi che ci ospita),
Sua Ecc.za Mons. Salvatore Muratore. La sua
presenza è stata un dono grande di Dio e la sua
omelia è stata di incoraggiamento e di
riflessione per tutta la Comunità. Il Vescovo ci
ha presentato l’eccelsa figura di S. Caterina da
Siena, di cui oggi si celebra la festa per far
sì che anche ognuno di noi si conformi ad un
così alto modello di donna, tutta tesa nella
contemplazione dell’amore di Dio, innamorata
fortemente della Chiesa, impegnata nel sociale e
pronta in prima linea verso i malati, i
carcerati ed i sofferenti.
Il Vescovo ancora, riflettendo
sul Vangelo odierno sulla parabola delle vergini
savie e delle vergini stolte, ci ha invitato a
vivere un intenso amore sponsale verso Cristo e
la sua Chiesa rispondendo a quell’amore tenero
di Dio che ama per primo e che con la sua
carezza ci ha intessuto nel seno di nostra madre
e ci ha disegnato nel palmo delle Sue mani.
Proprio per rispondere ad un
amore così forte, non bastano gli slanci, ma
occorre la vita, l’impegno costante e
perseverante, portando sempre con sé l’olio di
riserva, che sono i frutti dello Spirito: gioia,
amore, pace, benevolenza…
Abbiamo fatto tesoro nel cuore di
quanto detto dal Vescovo e di quanto vissuto in
preghiera e ora ci prepariamo alla giornata di
domani, che si presenta altrettanto intensa e
ricca di meraviglie del Signore. Alleluia!
Cinzia
Comunicato per il
III° Convegno
«…facciamo festa,
perché questo mo figlio era morto ed è tornato
in vita…»
(Lc 15, 23-24).
Questo è il tema del III°
Convegno della Comunità "Immacolata" che si
svolgerà dal 29 aprile al 2 maggio, presso la
“Cittadella dell’Oasi” a Troina (EN).
Un tema che è anche monito per
considerare quanto sia urgente nel nostro tempo
considerare l’importanza di ritornare ai valori
cristiani e cattolici per poter aderire sempre
più al Signore con la forza della Resurrezione.
Possiamo dirlo apertamente: oggi
l’uomo si è dimenticato di Dio ed in questa
dimenticanza sono venuti meno i valori morali
dell’umanità e della famiglia. Troppe bugie,
troppe calunnie, troppi peccati.
Diceva il Santo Padre
Giovanni Paolo II: “Non abbiate
paura, spalancate le porte a Cristo”.
Questo Convegno è l’occasione per
pregare con la forza dello Spirito Santo che è
Verità, per ritornare a Cristo con il cuore e la
mente proiettati alla Pasqua di Resurrezione per
poter far festa per ogni uomo che ritorna a
Cristo.
Vi accoglieremo con la semplicità
fraterna e con tanto amore, sicuri che sarà lo
Spirito Santo a guidarci.
A tutti i partecipanti l’augurio
di una grande fede ricca di benedizioni, come
preludio della grande festa, dove l’amore del
Padre accoglierà con gioia il ritorno a Lui.
Ass. “Comunità "Immacolata"”
Il Presidente
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