Fra Raffaele ROLLO O.F.M. Capp.
Prima di parlare dell’amore che ogni credente vuole e deve avere per il
suo Dio e Padre vorrei ricordare l’Amore che il Padre ha per noi
dall’eternità!
“Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, perché
chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.” (Gv 3, 16).
Il Padre ha mandato Gesù Cristo nel mondo per prendere su di sé i nostri
peccati morendo sulla croce e per donarci la vita risorgendo dai
morti!!!
Questo è l’annuncio potente che ha sconvolto, ed ancora lo sconvolge,
questo nostro mondo. Ecco perché è importante, nella potenza dello
Spirito, riannunciarlo sempre, affinchè questo Kerigma produca
conversioni, liberazioni e guarigioni.
Cosa l’annuncio che Gesù è morto per i nostri peccati ed è risorto per
la nostra giustificazione produce lo descrive l’Apostolo Paolo con due
versetti meravigliosi della Lettera ai Romani: “Giustificati per la fede
noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo” (Rm
5,1); “Non c’è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù”
(Rm 8,1).
Carissimi ho voluto ricordare questa lieta notizia perché “ noi amiamo
perché Egli ci ha amato per primo” (Gv 4, 19).
Adesso possiamo parlare dell’amore che noi dobbiamo al nostro Dio perché
non lo amiamo noi con le nostre capacità soltanto, ma perché “l’amore di
Dio è stato riversato nei nostri cuori mediante lo Spirito” (Rm5,5).
Il comandamento “Amerai il Signore Dio tuo…” lo troviamo nel Libro del
Deuteronomio al cap.6, v.4. Gesù lo riprende, in quanto esso è il
compendio di tutta la legge mosaica, in Marco cap.12, v.30, che è poi il
tema profetico del Convegno.
In tanti passi della Scrittura noi troviamo esclamazioni, inviti,
ammonizioni, che invitano ad amare Dio. Alcuni esempi: Sal.18,2 “Ti amo
Signore, mia forza!”; Sal.31,24 “Amate il Signore, voi tutti suoi
santi!”; Sal. 116,1 “Amo il Signore perché ascolta il grido della mia
preghiera”.
Per il linguaggio biblico, non filosofico e metafisico, Dio veniva
conosciuto attraverso l’amore. Il Dio che si è rivelato al popolo
d’Israele e , nella pienezza dei tempi attraverso il Suo stesso Figlio,
non desidera essere conosciuto attraverso processi mentali ed
intellettuali, ma unicamente attraverso le “corde dell’amore”.
Lo afferma chiaramente la Scrittura “CHI AMA CONOSCE DIO” (1Gv 4,7).
Chi non ama non può conoscere Dio perché Dio è amore.
Sappiamo benissimo cosa significa il verbo “conoscere” nel linguaggio
biblico: entrare in relazione profonda, intima, sponsale con Dio; non
una relazione superficiale, emozionale, ma entrare nelle stanze segrete
del Suo Cuore fino a raggiungere la stanza nuziale e conoscerlo
personalmente faccia a faccia, cuore a cuore.
Vediamo ora, attraverso due esempi dell’AT, cosa avviene a chi sceglie
di amare Dio con tutto sé stesso.
Sir.49,1-3 “il ricordo di Giosia è una mistura di incenso, preparata
dall’arte del profumiere. In ogni bocca è dolce come il miele, come
musica in un banchetto. Egli di dedicò alla riforma del popolo e sradicò
i segni abominevoli dell’empietà (vedi 2 Re 23,24-25). Diresse il suo
cuore verso il Signore, in un’epoca di iniqui riaffermò la pietà”.
Si usano all’inizio immagini poetiche per descrivere colui che amò il
Signore con tutto sé stesso: incenso, profumi, miele, musica. Notiamo
che vengono descritte cose bellissime, gradevoli, piacevoli; tutto segno
che colui che ama il suo Signore va incontro a queste delizie, a questi
anticipi di paradiso.
Nella frase “diresse il cuore verso il Signore” noi vediamo il
comandamento dell’amore. Dirigere il cuore significa amare il Signore
con la totalità della persona.
Sir. 47,8 “Davide in ogni
sua opera glorificò il Santo altissimo con parole di lode; cantò inni a
Lui con tutto il cuore ed AMO’ colui che l’aveva creato.”
v.11 “ Il Signore gli perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per
sempre, gli concesse un’alleanza regale, ed un trono di gloria in
Israele”.
Come vediamo dal testo le ricompense concesse a Davide ed a chiunque ama
il Signore sono molteplici e meravigliose: il perdono dei peccati ( Gesù
stesso cancellò il triplice rinnegamento di Pietro con una triplice
professione di amore); viene innalzata la nostra potenza spirituale ( di
gloria in gloria, di benedizione in benedizione, di forza in forza); è
concessa un’alleanza regale ( diveniamo sempre più figli di Re); un
trono di gloria ( Col.1,12 “ci ha messo in grado di partecipare alla
sorte dei santi nella luce”).
IN PARADISO CI VA CHI AMA DIO CON TUTTO SE STESSO!!!
Passiamo ora al NT. Gesù,
che ama tutti, rimprovera ad una categoria particolare di persone, che
sono i farisei, la loro mancanza di amore. I farisei, attenzione, sono
uomini religiosi, pii, amanti della legge, osservavano anche le più
piccole prescrizioni della Torah, quindi credevano di amare Dio. Ma Gesù
dirà loro: “Io vi conosco e so che non avete in voi l’Amore di Dio”
(Gv5,42).
Si può essere osservanti esteriori della Legge e non amare Dio. Lo dice
Gesù!
Ancora nel Libro dell’Apocalisse è scritto: “Hai abbandonato il tuo
amore di prima” (Ap.2,4).
Gesù è venuto per rivelarci l’Amore del Padre e desidera che, attraverso
la via regale dell’amore, noi torniamo al Padre.
Credo profeticamente che questa parola deve risuonare per noi forte in
questo Convegno della Comunità Immacolata e dell’intero Rinnovamento
Carismatico: TORNA ALL’AMORE DI QUANDO MI HAI CONOSCIUTO, TORNA
ALL’ENTUSIASMO CON IL QUALE MI AMAVI QUANDO MI SONO RIVELATO A TE LA
PRIMA VOLTA!!!
A questo punto vogliamo
chiederci: come amare il nostro Signore?
La risposta a questa domanda c’è la dà la stessa parola profetica del
Convegno. Il versetto del Deuteronomio, ripreso da Gesù, afferma: “con
tutto il cuore, con tutta l’anima-mente, con tutte le forze”.
CUORE. Per il linguaggio
biblico il cuore non è la sede delle emozioni o dell’amore, come per le
nostre generazioni, ma è la sede dell’io, della volontà, della libertà,
il luogo interno nel quale prendiamo le nostre decisioni.
Allora amare Dio con il cuore significa prendere, nella libertà e
volontariamente, la decisione di amarlo.
NON AMO DIO PERCE’ LO SENTO, MA PERCHE’ DECIDO E VOGLIO AMARLO.
NON AMO DIO QUANDO MI VA, MA PERCHE’ LUI MI HA AMATO PER PRIMO.
NON AMO DIO QUANDO MI CONVIENE, MA LO AMO SEMPRE PERCHE’ SOLO LUI E’
DEGNO DI ESSERE AMATO SOPRA OGNI COSA.
NON AMO DIO QUANDO FA QUELLO CHE A ME PIACE, MA LO AMO SEMPRE PERCHE’
LUI MI AMA SEMPRE!!!
ANIMA-MENTE. Rappresenta
il mondo psichico, il mondo delle emozioni e dei sentimenti. L’amore per
il nostro Signore si manifesta anche a questo livello della nostra
persona; è un livello spesso trascurato o poco considerato, ma
sicuramente è l’aspetto che più è ferito e che necessita dell’Amore di
Gesù. Con la guarigione interiore delle ferite emozionali certamente con
più slancio e libertà interiore riusciremo ad amare il nostro Signore.
A questo livello BISOGNA AMARE TANTO DIO PER AMARE UN POCO GLI UOMINI!!!
FORZE. Le forze sono tutte
le capacità e le risorse personali messe a disposizione dell’amore che
dobbiamo al nostro meraviglioso Dio. Spesso riserviamo al Signore
soltanto “ciò che avanza” di tutta la nostra vita, invece di riservare a
Lui le nostre primizie: le primizie dell’intelligenza, le primizie del
tempo, le primizie dell’amore!
Ancora le forze rappresentano le potenze spirituali che si manifestano
soprattutto nella vita di lode e adorazione. Più tempo alla preghiera,
soprattutto personale, più tempo e più dedizione alla comunione con il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo!!!
Tutto questo amore per il
nostro Signore deve avere il carattere della totalità del nostro cuore,
della nostra anima-mente, delle nostre forze. Non una parte delle nostre
capacità personali, ma la totalità dei pensieri, degli affetti, delle
emozioni, delle decisioni,dell’AMORE per Colui che è il datore della
vita, della gioia, della pace e dell’amore vero!!!
AMEN!!! ALLELUYA!!!