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Convegni

 

“ AMERAI IL SIGNORE DIO TUO…” (Mc 12,30).

Fra Raffaele ROLLO O.F.M. Capp.

 

 

 

 

 

 


Prima di parlare dell’amore che ogni credente vuole e deve avere per il suo Dio e Padre vorrei ricordare l’Amore che il Padre ha per noi dall’eternità!
“Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.” (Gv 3, 16).
Il Padre ha mandato Gesù Cristo nel mondo per prendere su di sé i nostri peccati morendo sulla croce e per donarci la vita risorgendo dai morti!!!
Questo è l’annuncio potente che ha sconvolto, ed ancora lo sconvolge, questo nostro mondo. Ecco perché è importante, nella potenza dello Spirito, riannunciarlo sempre, affinchè questo Kerigma produca conversioni, liberazioni e guarigioni.
Cosa l’annuncio che Gesù è morto per i nostri peccati ed è risorto per la nostra giustificazione produce lo descrive l’Apostolo Paolo con due versetti meravigliosi della Lettera ai Romani: “Giustificati per la fede noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo” (Rm 5,1); “Non c’è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Rm 8,1).
Carissimi ho voluto ricordare questa lieta notizia perché “ noi amiamo perché Egli ci ha amato per primo” (Gv 4, 19).
Adesso possiamo parlare dell’amore che noi dobbiamo al nostro Dio perché non lo amiamo noi con le nostre capacità soltanto, ma perché “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori mediante lo Spirito” (Rm5,5).
Il comandamento “Amerai il Signore Dio tuo…” lo troviamo nel Libro del Deuteronomio al cap.6, v.4. Gesù lo riprende, in quanto esso è il compendio di tutta la legge mosaica, in Marco cap.12, v.30, che è poi il tema profetico del Convegno.
In tanti passi della Scrittura noi troviamo esclamazioni, inviti, ammonizioni, che invitano ad amare Dio. Alcuni esempi: Sal.18,2 “Ti amo Signore, mia forza!”; Sal.31,24 “Amate il Signore, voi tutti suoi santi!”; Sal. 116,1 “Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera”.
Per il linguaggio biblico, non filosofico e metafisico, Dio veniva conosciuto attraverso l’amore. Il Dio che si è rivelato al popolo d’Israele e , nella pienezza dei tempi attraverso il Suo stesso Figlio, non desidera essere conosciuto attraverso processi mentali ed intellettuali, ma unicamente attraverso le “corde dell’amore”.
Lo afferma chiaramente la Scrittura “CHI AMA CONOSCE DIO” (1Gv 4,7).
Chi non ama non può conoscere Dio perché Dio è amore.
Sappiamo benissimo cosa significa il verbo “conoscere” nel linguaggio biblico: entrare in relazione profonda, intima, sponsale con Dio; non una relazione superficiale, emozionale, ma entrare nelle stanze segrete del Suo Cuore fino a raggiungere la stanza nuziale e conoscerlo personalmente faccia a faccia, cuore a cuore.
Vediamo ora, attraverso due esempi dell’AT, cosa avviene a chi sceglie di amare Dio con tutto sé stesso.
Sir.49,1-3 “il ricordo di Giosia è una mistura di incenso, preparata dall’arte del profumiere. In ogni bocca è dolce come il miele, come musica in un banchetto. Egli di dedicò alla riforma del popolo e sradicò i segni abominevoli dell’empietà (vedi 2 Re 23,24-25). Diresse il suo cuore verso il Signore, in un’epoca di iniqui riaffermò la pietà”.
Si usano all’inizio immagini poetiche per descrivere colui che amò il Signore con tutto sé stesso: incenso, profumi, miele, musica. Notiamo che vengono descritte cose bellissime, gradevoli, piacevoli; tutto segno che colui che ama il suo Signore va incontro a queste delizie, a questi anticipi di paradiso.
Nella frase “diresse il cuore verso il Signore” noi vediamo il comandamento dell’amore. Dirigere il cuore significa amare il Signore con la totalità della persona.

Sir. 47,8 “Davide in ogni sua opera glorificò il Santo altissimo con parole di lode; cantò inni a Lui con tutto il cuore ed AMO’ colui che l’aveva creato.”
v.11 “ Il Signore gli perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un’alleanza regale, ed un trono di gloria in Israele”.
Come vediamo dal testo le ricompense concesse a Davide ed a chiunque ama il Signore sono molteplici e meravigliose: il perdono dei peccati ( Gesù stesso cancellò il triplice rinnegamento di Pietro con una triplice professione di amore); viene innalzata la nostra potenza spirituale ( di gloria in gloria, di benedizione in benedizione, di forza in forza); è concessa un’alleanza regale ( diveniamo sempre più figli di Re); un trono di gloria ( Col.1,12 “ci ha messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce”).
IN PARADISO CI VA CHI AMA DIO CON TUTTO SE STESSO!!!

Passiamo ora al NT. Gesù, che ama tutti, rimprovera ad una categoria particolare di persone, che sono i farisei, la loro mancanza di amore. I farisei, attenzione, sono uomini religiosi, pii, amanti della legge, osservavano anche le più piccole prescrizioni della Torah, quindi credevano di amare Dio. Ma Gesù dirà loro: “Io vi conosco e so che non avete in voi l’Amore di Dio” (Gv5,42).
Si può essere osservanti esteriori della Legge e non amare Dio. Lo dice Gesù!
Ancora nel Libro dell’Apocalisse è scritto: “Hai abbandonato il tuo amore di prima” (Ap.2,4).
Gesù è venuto per rivelarci l’Amore del Padre e desidera che, attraverso la via regale dell’amore, noi torniamo al Padre.
Credo profeticamente che questa parola deve risuonare per noi forte in questo Convegno della Comunità Immacolata e dell’intero Rinnovamento Carismatico: TORNA ALL’AMORE DI QUANDO MI HAI CONOSCIUTO, TORNA ALL’ENTUSIASMO CON IL QUALE MI AMAVI QUANDO MI SONO RIVELATO A TE LA PRIMA VOLTA!!!

A questo punto vogliamo chiederci: come amare il nostro Signore?


La risposta a questa domanda c’è la dà la stessa parola profetica del Convegno. Il versetto del Deuteronomio, ripreso da Gesù, afferma: “con tutto il cuore, con tutta l’anima-mente, con tutte le forze”.

CUORE. Per il linguaggio biblico il cuore non è la sede delle emozioni o dell’amore, come per le nostre generazioni, ma è la sede dell’io, della volontà, della libertà, il luogo interno nel quale prendiamo le nostre decisioni.
Allora amare Dio con il cuore significa prendere, nella libertà e volontariamente, la decisione di amarlo.
NON AMO DIO PERCE’ LO SENTO, MA PERCHE’ DECIDO E VOGLIO AMARLO.
NON AMO DIO QUANDO MI VA, MA PERCHE’ LUI MI HA AMATO PER PRIMO.
NON AMO DIO QUANDO MI CONVIENE, MA LO AMO SEMPRE PERCHE’ SOLO LUI E’ DEGNO DI ESSERE AMATO SOPRA OGNI COSA.
NON AMO DIO QUANDO FA QUELLO CHE A ME PIACE, MA LO AMO SEMPRE PERCHE’ LUI MI AMA SEMPRE!!!

ANIMA-MENTE. Rappresenta il mondo psichico, il mondo delle emozioni e dei sentimenti. L’amore per il nostro Signore si manifesta anche a questo livello della nostra persona; è un livello spesso trascurato o poco considerato, ma sicuramente è l’aspetto che più è ferito e che necessita dell’Amore di Gesù. Con la guarigione interiore delle ferite emozionali certamente con più slancio e libertà interiore riusciremo ad amare il nostro Signore.
A questo livello BISOGNA AMARE TANTO DIO PER AMARE UN POCO GLI UOMINI!!!

FORZE. Le forze sono tutte le capacità e le risorse personali messe a disposizione dell’amore che dobbiamo al nostro meraviglioso Dio. Spesso riserviamo al Signore soltanto “ciò che avanza” di tutta la nostra vita, invece di riservare a Lui le nostre primizie: le primizie dell’intelligenza, le primizie del tempo, le primizie dell’amore!
Ancora le forze rappresentano le potenze spirituali che si manifestano soprattutto nella vita di lode e adorazione. Più tempo alla preghiera, soprattutto personale, più tempo e più dedizione alla comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo!!!

Tutto questo amore per il nostro Signore deve avere il carattere della totalità del nostro cuore, della nostra anima-mente, delle nostre forze. Non una parte delle nostre capacità personali, ma la totalità dei pensieri, degli affetti, delle emozioni, delle decisioni,dell’AMORE per Colui che è il datore della vita, della gioia, della pace e dell’amore vero!!!


AMEN!!! ALLELUYA!!!
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Preghiera del Giorno