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Il
Nuovo Consiglio
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29/07/2011
- Comunicato
Ieri, all'Eremo S.
Maria del Casale ad Ugento (LE), si è
aperta una nuova Comunità "Immacolata"
del R. C. C.
Otto fratelli hanno
ricevuto la preghiera di Effusione ed
insieme agli iniziatori della nuova
Comunità, Pamela Maruccio e Massimo
Russo, cammineranno nelle vie del
Signore secondo la profezia della
Comunità: "Fate quello che vi dirà"
(Gv 2,5).
Auguriamo alla nuova
Comunità di essere testimoni di Cristo
Risorto, annunciando il Suo amore ad
ogni creatura.
Il Presidente
Giuseppe Barranco
Ieri, all'Eremo S. Maria del
Casale ad Ugento (LE), si è aperta una nuova
Comunità "Immacolata" del R. C. C.
Otto fratelli hanno ricevuto
la preghiera di Effusione ed insieme agli
iniziatori della nuova Comunità, Pamela
Maruccio e Massimo Russo, cammineranno nelle
vie del Signore secondo la profezia della
Comunità: "Fate quello che vi dirà" (Gv
2,5).
Auguriamo alla nuova Comunità
di essere testimoni di Cristo Risorto,
annunciando il Suo amore ad ogni creatura.
Il Presidente
Giuseppe Barranco
Pensiero di Natale
AUGURI DI UNA SANTA E
SERENA PASQUA
Cristo è risorto come aveva
promesso.
Carissimi
fratelli e sorelle, questa Santa Pasqua ci
ricorda che Gesù è sempre in movimento e solo
camminando con Lui si può scoprirne il volto.
Chi, ritenendo già di conoscerlo, rimane fermo
sulle proprie posizioni e non rinuncia alle
proprie idee preconcette, non coglierà la sua
vera identità. Egli è sempre oltre le nostre
scoperte, sempre al di là delle nostre attese.
Camminare con Lui
è un po’ come il camminare di due innamorati
che, frequentandosi, gradualmente si conoscono,
si amano e, più passa il tempo, più scoprono di
essere fatti l’uno per l’altra e di non poter
vivere l’uno senza l’altra.
Se vi metterete
in cammino con Lui, fate attenzione, perché è
quasi inevitabile che vi conquisti il cuore e,
una volta che vi avrà fatto innamorare, non
riuscirete più a staccarvi da Lui. Potete
imporvi di dimenticarlo, potete anche tradirlo,
ma vi attirerà di nuovo, vi farà tornare a sé e
non riuscirete più a stare senza di Lui.
Ne ha fatto
l’esperienza san Paolo che, conquistato da
Cristo, esclamava: «Chi ci separerà
dall’amore di Cristo?»(Rm 8,35).
Con la sua
risurrezione Gesù ci chiede: se vogliamo
camminare con Lui? Vogliamo innamorarci di Lui?
Prima di metterci in viaggio con Gesù,
riflettiamo perché, dopo averci fatto
innamorare, ci chiederà di metterlo al primo
posto nella nostra vita.
Lasciamoci coinvolgere in questo
viaggio perché l’amore è la vita di Dio ed è
questo amore che egli comunica ai suoi figli.
Chi ama, ha in sé la vita di Dio. L’amore di Dio
si è manifestato donandoci ciò che aveva di più
prezioso, il suo Unigenito; lo ha inviato nel
mondo, non come premio per le nostre opere
buone, ma come «vittima di espiazione per i
nostri peccati». Ci ha amati, non perché
eravamo buoni, ma ci ha resi buoni
amandoci gratuitamente:
«Mentre noi eravamo ancora
peccatori, Cristo morì per gli empi» (Rm 5,6).
È questo amore
generoso e disinteressato che si manifesta anche
nei figli di Dio. Non si riceve la figliolanza
divina come ricompensa perché si ama. È la
presenza di questo amore che rivela chi è
divenuto figlio di Dio.
Carissimi,
impariamo da Cristo l’amore, l’umiltà, la
mitezza per essere realmente figli di Dio,
amandoci gli uni gli altri come ha detto Gesù,
facciamo nella nostra vita e nel nostro cuore
l’esperienza dell’amore, della pace e del
perdono.
Oggi Gesù si rivolge a noi perché
solo una Comunità i cui membri fanno
un’esperienza viva e profonda di accoglienza, di
perdono, di servizio reciproco, di condivisione
può annunciare al mondo
fraternità, amore e pace.
Il mio augurio è
che ognuno possa trascorre questa Santa Giornata
nella pace interiore per poter annunciare
l’amore di Dio. AUGURI!!
Pino Barranco
8 Marzo –
Festa della donna
A tutte le donne
del mondo, perché non ci sia bisogno di una
festa per ricordare che ci siamo e lottiamo il
più delle volte nel nascondimento e nello
scorrere lento di giornate anonime e tutte
uguali, ma sempre intrise di dedizione ablativa
e forza vivificante.
Un pensiero
particolare, ricco di gratitudine per l’esempio
donatoci, va a quelle donne, che siano madri o
mogli o figlie, in ogni caso donne che del
coraggio, dell’umiltà e dell’amore fanno la loro
ragione di vita contro la sofferenza, la
violenza, la miseria, la sopraffazione e contro
qualsiasi altra cosa che possa ledere tutto ciò
che è vita.
La Madre
"Immacolata", esempio luminosissimo per ogni
donna di tutti i tempi, Lei che ha saputo dire
“si” ai progetti di Dio, Lei che ha gioito man
mano che il suo piccolo Gesù andava crescendo,
Lei che è rimasta in piedi nel silenzio e nel
dolore del Golgota, mai vinta e sempre tutta
tesa nella Sua dignità di Donna contro ogni
ingiustizia e ogni morte, sia Lei a mettere la
Sua mano su ogni donna, perché come Lei sappia
essere, vivere ed amare.
Auguri a tutte!
Cinzia
Sabato 30
gennaio, a S. Lucia del Mela (ME),
si è inaugurato
l’Oratorio della Gioia di Madre
Teresa di Calcutta e di S.
Giovanni Bosco, nella Chiesa di S. Maria
della Candelora alla presenza di Sua
Ecc. Mons. Calogero La Piana, Arcivescovo
della Arcidiocesi di Messina Lipari e S. Lucia
del Mela, Canonico don Paolo Impalà Vicario
Foraneo della Valle del Mela che ha voluto
fortemente ed ha messo su l’intera opera, di don
Dario Mostaccio in qualità di
Direttore della Pastorale Giovanile
diocesana, del Sindaco del paese
Antonio Campo e dalle Autorità Militari
e Civili e religiose della zona.
Accolto da
numerosi fedeli lucesi e da una ricca parte
della Comunità "Immacolata" del
Rinnovamento Carismatico Cattolico di Milazzo
davanti alla Chiesa S. Maria Annunziata e
accompagnato in gioiosa processione fino
all’Oratorio, l’Arcivescovo ha tagliato il
nastro rosso all’entrata e poi, una volta
all’interno del colorato salone, è stato
calorosamente salutato dai bambini lucesi e dai
brevi,ma significativi discorsi di don Impalà,
del Sindaco e di don Mostaccio. Don Paolo ha
sottolineato il significato del nome
dell’oratorio (appunto “ della Gioia”,
caratteristica propria dei bimbi e dei ragazzi,
ma nel contempo anche segno imprescindibile dl
vero cristiano), ha precisato la motivazione
profonda dell’aver dedicato l’Oratorio a Madre
Teresa di Calcutta, che ha speso tutta la vita
per la carità e nel servizio di tutti, senza
distinzione alcuna, ma solo con la tensione
verso i bisognosi, e a S. Giovanni Bosco, il
Santo dei giovani, che ha investito la sua
esistenza, la sua preghiera, il suo indefesso
impegno per formare degli “dei buoni cristiani e
degli onesti cittadini”, proprio come sosteneva
lui stesso.
Don Impalà ha
ancora delineato le tre vie fondamentali sulle
quali si muoverà l’intera attività
dell’Oratorio: la prima è quella della
promozione umana e culturale dei ragazzi, unita
alla sfera ludica e gioiosa dello stare insieme
ed anche a quella della formazione cristiana,
per educare convenientemente le generazioni di
domani, che non hanno bisogno solo di essere
“parcheggiate” nell’Oratorio, tutt’altro, hanno
urgenza di essere dalla amate, ascoltate,
indirizzate alla via della fede e dell’essere
persone rispettate e rispettabili dalla mente
attenta e dal cuore grande.
Mons. La Piana
nel suo intervento, si è mostrato entusiasta del
progetto e dell’allestimento tutto
dell’Oratorio, ha espresso vivo entusiasmo per
quanto realizzato ed ha invitato ad andare
avanti per le strade tracciate da Cristo e dai
Santi che hanno messo in pratica i Suoi
insegnamenti, ha benedetto i locali ed infine si
è unito al resto della numerosa assemblea per un
ricco e suntuoso rinfresco, dai colori e sapori
tipicamente carnascialeschi.
Il Signore
benedica tutta l’attività che si svolgerà
all’interno dell’Oratorio, tutti coloro che si
adopereranno perché in ogni cosa e soprattutto
nei più piccoli si manifesti il Suo amore e la
Sua gloria.
Cinzia
Riccardi Barranco
27 Gennaio –
Giornata della Memoria…
Ricordare,
risentire vivo nell’intimo di ognuno il grido di
dolore di tanti fratelli ebrei massacrati per il
capriccio ed il folle disegno di uno solo e di
altri come lui che pensavano di essere i
migliori e hanno dimostrato, invece, di essere i
peggiori di tutti, di sempre, di tutti i tempi.
Ricordare perché
non accada più, perché non alberghi nella mente
e nel cuore di alcuno anche il più misero
pensiero che ci possano essere mai dei corsi e
ricorsi storici di vichiana memoria. Mai più, in
questo mondo e in questo tempo che oggi ha
bisogno estremo di amore e solidarietà, di pace
e fratellanza.
Mai più… perché
quando una mano si chiude al vuoto di un’altra
mano, quando un sorriso si spegne davanti alla
sofferenza di un bambino, quando c’è il troppo
di pochi e il niente di molti… lì c’è sempre il
rischio che si possano ripetere altri orrori,
altro dolore, altra vergogna… per il genere
umano e per la storia di sempre.
Su tutti i”mai
più” che ci sgorgheranno dal cuore in questa
giornata della memoria, sia la Vergine
Immacolata a mettere il Suo manto di pietà e di
intercessione perché non accada mai più.
Cinzia Riccardi
Barranco
24/12/09
«Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che
illumina ogni uomo»
(Gv 1, 9).
Accogliamo questa
luce,
luce che illumina
ogni cuore
e lo apre
all’azione dello Spirito Santo.
AUGURI! AUGURI!
DI UN SANTO
NATALE!!
Cinzia e Pino
Barranco
10/05/09
SALUTO AI PARTECIPANTI
E’ già passato 1 anno, con tutti
i suoi pro e i contro.
Abbiamo vissuto quello che il
mondo ci ha dato, malgrado tutto non abbiamo mai
tralasciato i nostri incontri di preghiera
settimanale, il seminario, le catechesi, i vari
ritiri spirituali che sono stati momenti di
condivisione e di fraternità, e l’incontro
giornaliero con il Signore nella preghiera
personale.
Durante questo anno abbiamo visto
e toccato le meraviglie che il Signore ha
compiuto in molti. Le meraviglie più grandi sono
state quelle di vedere diversi fratelli e
sorelle che frequentando la Comunità hanno
sentito nel proprio cuore la necessità, il
bisogno di accostarsi ai sacramenti:
confessione, Eucaristia e partecipare alla S.
Messa domenicale, e alcuni tutti i giorni, per
poter fare un cammino spirituale serio e secondo
le direttive del Magistero. Ma c’è ancora di
più; avete avuto il coraggio di scegliere il
Signore Gesù come primizia della propria vita e
della propria famiglia.
La cultura di oggi «spinge a
scegliere tutto e il contrario di tutto», e
così si finisce per non scegliere niente,
«perché non c’è nulla che soddisfa». Ma se
non si sceglie, si rinuncia a ciò che di più
prezioso possediamo:
«la libertà».
Diceva San Tommaso d’Aquino:
«L’uomo libero è quello
che tiene in mano se stesso».
Carissimi, finalmente il 2°
Convegno con un tema molto impegnativo: «Egli
ha preso le nostre infermità e si è caricato
delle nostre malattie» (Mt 8,17), se tutti
noi ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo e
con una grande fede in Cristo morto e risorto
possiamo fare nostre le parole di Gesù: «…chi
crede in me, anch’egli compirà le opere che io
compio e ne compirà di più grandi di queste,
perché io vado al Padre» (Gv 14,12).
Cari fratelli e sorelle, da
questo Convegno dobbiamo recuperare la fortezza
che implica il coraggio della fedeltà, essere
veramente liberi, avere il coraggio di essere se
stessi, ricordando sempre che la libertà dei
figli di Dio non è una libertà negativa, ma
positiva come scelta personale di amare e
lasciarsi amare.
Come non ringraziare il Signore
per questo 2° Convegno?
Come non ringraziare i Sacerdoti,
che sono un grande dono di Dio per la Chiesa e
per la nostra Comunità?
Un ringraziamento particolare va
a fra’ Raffaele Rollo con i rappresentanti della
Comunità “Il Resto D’Israele” di Avezzano,
che pur avendo vissuto la tragedia del
terremoto in Abruzzo sono qui pieni di Spirito e
di gioia, di quella gioia tipicamente
francescana che fra’ Raffaele ha saputo
comunicare a questi fratelli con la sua umiltà e
povertà francescana.
E come non fare un ringraziamento
a tutti voi che numerosi state partecipando a
questo 2° Convegno.
Alleluia!!
Buon Convegno.
Pino Barranco
IL II° Convegno 2009
«…Egli ha preso le nostre
infermità e si è caricato delle nostre malattie»
(Mt 8, 17), tema del II° Convegno
della Comunità “Immacolata” di Milazzo,
svoltosi nei giorni 7, 8, 9, 10 maggio 2009 a
Brolo.
Questi 4 giorni hanno
rappresentato per ciascuno ciò che, in modo
sintetico, ma emblematico, è stato raffigurato
nel cartellone: la Croce di Gesù che si mette in
relazione con ciascuno di noi attraverso dei
raggi che portano al cuore della Croce stessa le
nostre infermità e le nostre malattie, sia
fisiche che spirituali e che dal cuore stesso di
Gesù fanno arrivare su di noi il suo amore e la
sua grazia.
Giorno 7 maggio, i fratelli
riuniti in circa 150 si sono accolti e dati il
benvenuto con esultanza e nella gioia che
contraddistingue la Comunità; il Convegno si è
aperto sulle note del canto “Faz chover”, un
canto brasiliano, accompagnato da immagini che
hanno spiegato il significato: “faz ch’over”
significa “fa piovere” e questa è stata la
richiesta che ciascuno di noi ha fatto al
Signore, per se stesso, per i fratelli e per
tutti coloro che sono rimasti a casa, trovandone
risposta nel gesto significativo operato da
fra’ Raffaele Rollo, o.f.m.cap., con
l’ausilio di Pino Barranco, responsabile
della Comunità, di aspergere l’intera
assemblea con l’acqua benedetta, a ricordo anche
del nostro Battesimo, sacramento col quale siamo
diventati figli di Dio, innestati nella Chiesa e
rinati a vita nuova.
Come la cerva anela alla fonte,
alla sorgente d’acqua, così il nostro cuore
anela al Signore, un cuore sempre bisognoso
d’amore, come la terra arida è bisognosa
d’acqua, come la pioggia inonda il fiume così il
nostro cuore desidera essere inondato dall’amore
di Dio, nostro Re.
Questo tema, così forte ed
impegnativo, è stato giorno 8 maggio sviscerato
da don Raimondo Frattallone SdB. che,
partito dal tema della Croce come simbolo di
sofferenza, ma anche di amore e libertà lo ha
concretizzato in ciò che può trasformarsi
divenendo forza salvifica. Nel pomeriggio il
Signore ha ancora una volta manifestato la
potenza del Suo Spirito attraverso i fratelli
che hanno ricevuto la preghiera di Effusione:
tutta l’assemblea ha invocato lo Spirito Santo,
affinché risvegliasse i carismi negli undici
fratelli che, bisognosi di amore, hanno aperto
il loro cuore al Signore. C’è stata una potente
Effusione dello Spirito, che non solo negli 11
fratelli effusionandi, ma su tutta l’assemblea
si è riversato con una forza d’amore incredibile
e con una sconvolgente unzione di vita nuova e
di rinnovamento interiore.
Questa
meravigliosa esperienza dello spirito ha trovato
poi un’eco notevole nelle parole di Oreste
Pesare, Direttore dell’ICCRS, che il giorno
dopo, durante una telefonata, ha ribadito
proprio l’urgenza di un incontro forte di fede
che solo può aprire la via ad un’autentica
conversione del cuore ed a un profondo
rinnovamento interiore. Oreste Pesare ha
esortato la Comunità ad andare avanti così come
ha sempre fatto con forza e verità e tanto tanto
amore, confidando continuamente sul ruolo
decisivo della preghiera nella vita di ciascuno
e di tutta l’intera Comunità.
E
da risonanza a risonanza, queste stesse parole
di Oreste Pesare hanno trovato un profondo
seguito nella riflessione di Pino Barranco,
svoltasi subito dopo, dove l’attenzione è
stata attivata proprio sul valore della
preghiera nella vita di Gesù così come in quella
di chi decide di seguirlo. Tutta l’esistenza di
Gesù trascorsa ad annunciare il regno di Dio, a
guarire i malati ed a liberare gli ossessi, è
stata sapientemente correlata a quella del
cristiano, che è chiamato ad operare le stesse
meraviglie in forza del brano del Vangelo di
Marco, che dice: «Andate in tutto il mondo e
proclamate il Vangelo ad ogni creatura…Questi
saranno i segni che l’accompagneranno quelli che
credono: nel mio nome scacceranno demoni…
imporranno le mani ai malati e questi
guariranno» (Mc 16, 17-18).
Proprio queste grandi cose sono
state riservate nel pomeriggio del sabato
durante un momento tanto atteso, quello
dell’Adorazione Eucaristica: su un altare
ricoperto di petali di rose, il Corpo Santo di
Gesù è stato adorato in grande libertà di
Spirito e con sincera e forte commozione.
Lo Spirito Santo si è manifestato
proprio quale Consolatore e come Gesù, parlando
al cuore della Samaritana, le donava acqua viva,
così, parlando ai nostri cuori, Gesù ha sanato e
guarito le ferite di tutti, anche le più
nascoste.
Esplosione di gioia e di festa e
stato il “Musical” intitolato
“L’incontro” : un incontro speciale è quello
che ognuno di noi, in un momento particolare
della propria vita, può fare con Gesù. È il caso
di chi, lontano dal Signore a causa di vizi,
peccati, perduto nell’alcool, nella violenza,
nella droga, d’improvviso viene illuminato da
una luce salvifica che conduce a Dio ed a
depositare tutto ai piedi della Croce, che si
trasforma in potenza di salvezza.
In tutto ciò Maria, Regina dei
cieli e Madre di tutti noi, ci accompagna a
Cristo e, come a Cana trasformò l’acqua in vino,
così oggi è pronto a compiere miracoli anche
nella nostra quotidianità, quando la forza di
una madre che accudisce e protegge i propri
pargoli è un anelito a dire sì alla vita, quando
la donna che non ha mai partorito diventa madre
nello spirito di chi è bisognoso di amore
materno, quando l’amore di una madre va al di là
del vincolo materno sfatando ogni luogo comune
che vuole suocera e nuora in eterno contrasto. È
in quest’ottica e in questa dimensione che il
nostro cuore, libero da ogni debolezza, può
stringersi all’amore potente di Dio e, volando,
arrivare sempre più in alto a dichiarare che:
“Santo è il Signore”.
È qui che tutte le creature in
un’unica danza lodano il Signore, l’Altissimo,
gridando alleluia al Dio che è vita. Queste
stesse creature hanno realizzato una galleria di
petali di rose al passaggio dei ministri
all’inizio della celebrazione Eucaristica della
domenica 10 maggio, presieduta da fra’ Tonino
B. Bono o.f.m., a simboleggiare la lode
incessante della terra tutta e della Comunità
davanti al Signore che viene e che è in mezzo al
suo popolo.
Lode a te, Signore Gesù, per
questo indimenticabile II° Convegno.
Lidia Barranco
Il Signore ci ha parlato attraverso i Suoi
Ministri
Veramente il Signore è stato
Buono con noi: ci ha donato una eccellente
presenza di sacerdoti che alternandosi nelle
quattro giornate hanno arricchito la Comunità
con i loro interventi realizzati o negli
insegnamenti o nelle omelie delle celebrazioni
Eucaristiche che hanno presieduto.
Il
giovedì 7, fra’ Luigi Saladdino o.f.m. cap.,
Ministro Provinciale di Messina, nella
sua omelia ha
Ribadito l’importanza del
servizio e della carità fraterna per chi ha
intrapreso un serio cammino
Di fede all’interno della Chiesa.
Con l’attenzione rivolta al brano
del Vangelo del giorno tratto da Gv 13, 16-20,
p. Luigi non si è stancato di ribadire più volte
il valore della lavanda dei piedi, ossia
dell’abbassarsi sulle debolezze e sulle miserie
del fratello che abbiamo accanto e che
incontriamo nel nostro andare per lavare le sue
sofferenze e riceverne in contraccambio dal
Signore grazia su grazia e tanto amore…
perché è donando che si riceve.
Il
venerdì 8, è stato Don Raimondo Frattallone
S.d.B., Docente di Teologia Morale di fama
europea, ad animare i cuori dell’attento e
numeroso auditorio. La riflessione, tenuta al
mattino, ha affascinato, interessato, colpito
tutta la Comunità, che è rimasta all’ascolto per
più di due ore senza mostrare mai alcun segno di
insofferenza, stanchezza o quant’altra debolezza
tipica della condizione umana.
Siamo rimasti incantati dal
eloquiare di don Raimondo, dalla sua chiarezza e
dalla sua semplicità, dalla sua dolcezza e dalla
ricchezza dell’argomento trattato. Avremmo
voluto non finisse mai e sicuramente la stessa
esperienza l’hanno vissuta Duemila anni fa la
gente che ascoltava Gesù per le vie della
Galilea, sarebbero rimasti ad ascoltarlo per
ore, per sempre. Estremamente stimolato dal tema
del Convegno: «…Egli ha preso le nostre
infermità e si è caricato delle nostre malattie)
(Mt 8,17), don Raimondo ha trattato tutti i
vari aspetti del versetto proposto, dalla
crocifissione e morte di Gesù in Croce al bacio
d’amore di Dio Padre al Figlio esanime nel
sepolcro che lo ridona alla vita, dal valore
della sofferenza umana che è redenzione per chi
la vive alla condizione del cristiano che è
chiamato alla sequela di del Cristo superando il
male e l’ingiusta sofferenza con l’amore,
secondo il passo della: (1Pt 2, 19-25). Il
mistero del dolore si comprende camminando nei
passi del Signore e chiunque vive la sofferenza
diviene immagine viva di Gesù. Per questo
motivo il dolore diviene quella chiave
preziosissima che nel cuore di Gesù Crocifisso
apre il Paradiso.
Tanti esempi sono stati riportati
da don Raimondo a tale proposito, primo fra
tutti l’esperienza della serva di Dio suor Maria
Alfonsa di Gesù Bambino, a. r., una vita spesa
nel dolore per amore del Signore e della Vergine
Maria e per la salvezza dei fratelli. Ed ancora
l’intervento di don Raimondo ha toccato altri
brani del Vangelo inerenti allo stesso argomento
della sofferenza, uno per tutti è la parabola
del “Buon Samaritano”, che passando vede la
sofferenza, si ferma, aiuta, provvede e nella
locanda il malcapitato trova nuovamente la vita
e la salute. È solo l’amore che non fa passare
oltre, è solo l’amore che si attiva e dà vita. È
proprio l’amore che consente di avvicinarsi e
vivere in serenità anche i rapporti con le
persone disabili, bambini o adulti che siano.
Occorre veramente tanta intelligenza e tanto
amore per approcciarsi a questa realtà, dove
l’handicap condiziona e cambia tutto ciò che può
essere la normalità della vita umana:
l’intelligenza fa capire la diversità e le
difficoltà che sperimenta costantemente il
disabile e l’amore le fa accettare, o meglio le
fa abbracciare affinché arrivi più il calore del
cuore e la forza del sentimento oltre all’aiuto
concreto di cui i portatori di handicap hanno
bisogno. Don Raimondo è stato estremamente
esaustivo anche nel trattare questa sezione
particolare del tema della sofferenza e ciò è
stato di particolare luce per chi vive questa
difficile condizione dell’esistenza umana.
Non c’è stato niente di ciò di
cui ha parlato don Raimondo che sia stato
frammentario o incompleto o poco incisivo: che
ricchezza di grazia, che luce, che pienezza nel
suo dire per noi! Anche nell’omelia della S.
Messa, da lui presieduta, ci ha regalato
un’immagine meravigliosa della Vergine Maria. La
liturgia presentava Maria Madre della Chiesa dal
Proprio Regionale e le letture del giorno
evidenziavano la presenza di Maria nella Chiesa
nascente dopo la morte di Gesù. Il Vangelo
ricordava quando il discepolo Giovanni prende in
casa la Madre di Gesù, seguendo l’invito del
Maestro ormai morente sulla Croce. La prima
lettura tratta dagli Atti degli Apostoli,
ricorda che tutti i primi discepoli erano
concordi nella preghiera con Maria. Don
Frattallone non ha mancato di sottolineare
quanto sia di fondamentale importanza scoprire e
vivere la propria figliolanza mariana: siamo
tutti figli di Maria! Addirittura dalle parole
di don Raimondo, che dalla prima pagina della
Genesi fino all’ultima dell’Apocalisse ci ha
evidenziato la figura della Vergine Maria,
abbiamo scoperto che “in principio c’era la
mamma…”, presente nella mente e nel cuore di Dio
per darla come tale al suo Logos eterno ed
imperscrutabile. Che
meraviglia!
Il
sabato 9 è stata la giornata in cui fra’
Raffaele Rollo o.f.m. cap., ci ha esposto la
sua riflessione ed il suo pensiero sul tema del
Convegno e sulla realtà della nostra Comunità.
Nella celebrazione eucaristica del mattino,
accompagnato da tutti i bambini della Comunità
con palloncini a forma di fiore, fra’ Raffaele
non ha mancato nell’omelia di far rilevare quale
grazia sia appartenere alla nostra Comunità,
dove il Signore agisce con potenza ed effonde il
Suo Santo Spirito ad operare meraviglie di vita
nuova. A conferma di ciò, è proprio il Vangelo
del giorno a sostenerlo: «Se mi chiederete
qualche cosa nel mio nome, io la farò» (Gv
14,14). Fra’ Raffaele, che conosce bene e da
lungo tempo la nostra Comunità, ha avuto parole
di stima, di incoraggiamento e di amore profondo
per come si vive e si procede nella Comunità di
Milazzo, per come il Vangelo sia incarnato
nell’esistenza di tutti e di ciascuno. Anche
nella sua riflessione, non ha mancato di
evidenziare come tutto ciò che Gesù compiva
duemila anni fa in Galilea anche oggi lo compie
in Comunità, nella Chiesa, sotto i nostri occhi.
Gesù ha trascorso tutti il suo tempo predicando
la Buona Novella, guarendo e liberando e ancora
adesso la potenza del Suo Spirito ci porta al
lieto annunzio, guarisce e libera. Con la fede,
la preghiera e la continua apertura e
disponibilità all’azione dello Spirito Santo,
possiamo ricevere grazia su grazia, possiamo
vedere i morti risuscitare, i malati guarire, i
posseduti tornare a libertà.
Fra’ Raffaele ci ha esposto i
vari aspetti della guarigione fisica e
spirituale, come della liberazione dal maligno,
che riesce ad insinuarsi se gli si lascia anche
un piccolissimo spazio. Occorre quindi azionare
la vigilanza continua come ci ricorda san Paolo,
nonché la preghiera e la frequenza ai sacramenti
uniti al rapporto di fratellanza, che si vive in
Comunità e che dà forza contro le tentazioni e
gli attacchi del nemico.
La
domenica 10, infine, è stato fra’ Tonino B.
Bono o.f.m., a catalizzare l’attenzione
della numerosa assemblea, parlando delle
influenze diaboliche e degli attacchi del nemico
nella vita umana.
Esaustivo come sempre, fra’
Tonino come Esorcista dell’Arcidiocesi di
Messina, Lipari e S. Lucia del Mela ha messo
a disposizione il suo sapere e la sua esperienza
per illuminarci sul mondo delle potenze
diaboliche, sui loro effetti, sui loro legami
con il mondo dell’occulto e su come possiamo e
dobbiamo difenderci e vivere in piena libertà la
nostra figliolanza Divina.
Il suo intervento, così come la
sua omelia nella S. Messa da lui presieduta,
sono stati momento di sintesi su tutto ciò che
il Signore ci ha donato in questo II° Convegno,
sui temi trattati, sulle preghiere vissute,
sulle esperienze dello Spirito Santo fatte in
prima persona.
Il Vangelo del giorno ci
ricordava che senza il Signore non si può fare
niente e che «chi rimane in me ed io in lui
porta molto frutto» (Gv 15,5) e tutto ciò è
stato motivo di incoraggiamento a far si che
questo Convegno non sia finito col tornare a
casa, ma diventi momento di mettere a frutto
tutto quanto si è ricevuto dal Signore e dai
fratelli, tutte le esperienze vissute, tutte le
grazie ricevute e soprattutto l’amore che lo
Spirito Santo ha fatto piovere con abbondanza
sull’intera assemblea, elargendo benedizioni su
benedizioni. Lode a te,
Signore Gesù!!
Cinzia Barranco
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