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Editoriale IX Convegno Nazionale
Di Carla Siragusano
I giorni dal 28
aprile al 1 maggio 2016 sono stati giorni di grande festa e giubilo per la
Comunità Immacolata del Rinnovamento Carismatico Cattolico, che ha vissuto il
suo IX Convegno Nazionale dal tema “L’anima mia magnifica il Signore... ”
(Lc. 1,46), nel meraviglioso Hotel Costellazioni della Cittadella dell’Oasi
di Troina (En).
Il 28 pomeriggio il
Presidente Giuseppe Barranco e la vice Presidente Cinzia
Riccardi hanno accolto i fratelli e le sorelle presenti nella splendida sala
“Martino”. La responsabile ha presentato il Convegno, evidenziando come
Maria sia creatura prediletta vista con uno sguardo di compiacenza dal Padre.
Dopo l’accoglienza
di tutti i partecipanti vi è stata la preghiera comunitaria, in cui la presenza
della Vergine Maria sembrava quasi tangibile e ogni cuore ha sentito la carezza
rassicurante e amorevole della Madre.
Alla preghiera è
seguita la celebrazione Eucaristica presieduta dal canonico Don Paolo Impalà,
assistente spirituale e referente diocesano della Comunità , il quale
nell’Omelia ha esortato tutti all’amore vicendevole, a dare e comunicare amore,
a mettersi al servizio gli uni degli altri.
La mattina del 29
aprile, la Comunità ha vissuto una intensa preghiera comunitaria in cui l’onda
dello Spirito Santo ha ricolmato i cuori sanando ogni ferita e riempiendo ogni
vuoto.
Dopo la preghiera
comunitaria, Giuseppe Barranco, Fondatore e Responsabile della Comunità
"Immacolata", ha esposto ai fratelli la sua riflessione sul tema del
Convegno:“ L’’anima mia magnifica il Signore ” (Lc. 1,46), nella
quale ha analizzato il Magnificat della Vergine Maria, evidenziando come Maria,
oggetto dello sguardo di Dio e strada per raggiungere Gesù, ha reso possibile la
redenzione attraverso il sacrificio della croce. “Con” ed “in”
Maria l’umanità riceve il Verbo Eterno affinché possa redimere l’uomo. Ha
sottolineato, inoltre, come quello tra Maria e Dio sia l’incontro tra la povertà
della creatura e la grandezza del Creatore, che è l’assoluto, il Tutto, il
Santo dei santi, staccato dalla povertà dell’uomo e che, se invocato, illumina,
con la Sua Santità, la vita di ciascuno. Alla riflessione del Presidente
–Fondatore, è seguito un momento molto forte, in cui ognuno ha elevato al
Signore il proprio magnificat per le meraviglie compiute nella propria vita.
Nel pomeriggio, dopo
la preghiera comunitaria in cui la potenza guaritrice di Dio si è manifestata in
ogni cuore, la Comunità Immacolata ha avuto la Grazia di ascoltare la relazione
“Maria canta la Misericordia” di Fra’ Salvatore Russo ofm. Capp.,
Cappellano all’ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania, il quale ha
analizzato il Magnificat con i riferimenti e le concordanze con l’Antico
Testamento, rilevando come Maria non sia un campo inerte ma è la “Tu” che
Dio ha scelto per entrare nella storia , è il compimento dell’ “anghelìa”
, della promessa, è la cantautrice di ciò che ha vissuto, delle meraviglie che
Dio ha compiuto in Lei, i cui effetti non rimangono circoscritti ad un
determinato arco temporale ma continuano a prodursi ancora oggi in tutto il
Popolo di Dio ed in ogni cuore che si apre alla Sua misericordia. Ecco perché il
Magnificat, in quanto inno di lode a Dio, cantato da Maria dopo l’incarnazione,
prescinde da ogni ordine di tempo e spazio collocandosi nel Kairos, il tempo di
Dio.
Alla riflessione è
seguita la celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso Fra Salvatore
Russo, ofm capp. il quale nell’omelia si è soffermato sulla figura delle
vergini sagge, che dovremmo essere tutti noi nell’esortare i fratelli alla
riscoperta della fede, dono di Dio, che ognuno deve alimentare e nessuno può
farlo se non noi stessi. In quest’ottica si colloca il rifiuto delle vergini
sagge di dare l’olio alle vergini stolte, non certo come atto egoistico quanto
piuttosto come impossibilità di far suscitare il sentimento di attenzione e
ardore per lo sposo nel cuore delle stolte.
Giorno 30 aprile
mattina la Comunità ha vissuto momenti di intensa preghiera in cui il Signore
ha posto il Suo sigillo di Amore in ogni cuore. Al termine della preghiera è
seguita la riflessione di Fra' Felice Cangelosi Ofm Capp. Ministro
Provinciale della Provincia Religiosa di Messina dal tema: “Maria Madre
della Misericordia” il quale ha analizzato la preghiera della Salve Regina,
risalente al III secolo d.c., in cui, la cui versione originaria iniziava con
“sotto la tua misericordia ci rifugiamo” , da cui ben si evince l’atto
dell’uomo di affidarsi alla misericordia di Maria. Ha messo in risalto come la
misericordia, splankna, viscere che richiamano le viscere paterne e
materne di Dio, realizza il Regno di Maria, che ben conosce le viscere di
misericordia del Padre.
Alla relazione è
seguita la celebrazione Eucaristica presieduta da Fra' Felice Cangelosi, il
quale nell’omelia ha sottolineato come la nostra vita nasca dalla morte di Gesù
ed ecco perché la vita cristiana non conosce sosta e si deve uniformare e
conformare al Vangelo “sine glossa”, come sosteneva .S. Francesco, senza
interpretazione, onde evitare di incorrere in una interpretazione edulcorata,
addolcita, a misura d’uomo e, pertanto, al suo servizio. Ha esortato, sulle
parole del Serafico padre Francesco, a donare tutto a chi tutto ci ha donato,
fino all’estrema donazione di sé.
Il pomeriggio,
dopo un’intensa preghiera comunitaria culminata con la preghiera di effusione di
alcuni fratelli della Comunità di Ugento, la Comunità ha ricevuto la Grazia di
ascoltare la relazione di Cinzia Riccardi Barranco, Fondatrice e
Responsabile della Comunità Immacolata, dal tema “La donna del sì”,
iniziando tale relazione con il richiamare l’attenzione dell’assemblea sulla
coincidenza, nel 25 Marzo di quest’anno, della ricorrenza dell’Annunciazione e
del Venerdì Santo, evidenziando come Maria sia la Donna dei due “si”, il
primo, l’annunciazione, e l’ultimo sul Golgota. Col primo “si” è divenuta
la Madre di Dio, col secondo “si” Madre degli uomini, accettando la
sofferenza del Calvario. Ha sottolineato,infatti, riportando le parole di S.
Agostino, che, al momento dell’annunciazione, la Vergine ascolta, crede e
concepisce Gesù, mentre sulla via del Calvario, accettando la sofferenza e la
crocifissione nello Spirito sul Golgota, ha concepito e generato nel cuore tutti
noi. Ha, infine, esortato ciascuno ad accogliere Maria nel profondo del proprio
cuore, “eis ta idia” , dalla braccia spalancate di Gesù sulla croce.
Alla riflessione è
seguito un momento molto forte di intima comunione con Dio: l’Adorazione
Eucaristica, presieduta da Don Paolo Impalà, in cui il Signore, nell’incontro
bocca a bocca, ha rinnovato ogni cuore, riversando in esso il Suo Amore
compassionevole, “racham”, consolando e sanando.
La sera, la
Comunità ha vissuto un momento di fraternità con la rappresentazione: “Mater
Misericordiae”, in cui alcuni fratelli della Comunità hanno rappresentato
l’Annunciazione e le Nozze di Cana, coinvolgendo tutta l’assemblea che ha
innalzato canti e danze lodando il nome Santo del Signore.
Giorno 01 maggio,
ultimo giorno del Convegno, la Comunità, al termine della preghiera
comunitaria, ha compiuto un atto di consacrazione alla Madre della Misericordia,
vivendo un momento di intensa e commovente intimità con la Vergine Madre che ha
steso il Suo manto di Amore su ogni cuore. E con la sua “M” ha sigillato
ogni cuore.
Successivamente la
Comunità è stata edificata dalla riflessione di Fra' Luigi Saladdino Ofm
Capp. dal tema “Le opere della Misericordia”, nella quale ha
sottolineato l’imprescindibilità dello sperimentare la misericordia se la si
vuol conoscere, rilevando che essa non consiste in un mero concetto astratto ma
in un concreto atto di carità fraterna, esortando tutti a scrivere la
misericordia di Dio con la propria vita. Ha, inoltre, descritto i due aspetti
della misericordia: compassione e perdono, un atto di volontà che porta ad
uscire da se stessi per riconciliarsi col fratello; solo così si diventa, si è
misericordia. In tal senso è orientata la Chiesa, la cui credibilità passa
attraverso la strada dell’amore compassionevole e misericordioso.
Il convegno ha
sigillato la sua chiusura con la celebrazione eucaristica presieduta da Fra’
Luigi Saladdino, il quale nell’omelia si è soffermato sulle due nature della
chiesa: divina e umana. La natura divina deriva dal fatto che la chiesa è
depositaria della Parola di Dio, dei sacramenti, segno di intima comunione con
Dio; mentre la natura umana deriva dal fatto che la Chiesa è formata da creature
fragili e come dice il Papa nella Lumen Gentium: “La
chiesa comprende nel suo seno peccatori ed è dunque santa e bisognosa di
purificazione”.
Al termine di
questo Convegno tutti noi siamo tornati a casa con il cuore pieno di gioia ed un
unico grande desiderio: fare della nostra vita un Magnificat perenne a Dio,
nell’oblazione totale di noi stessi e nell’amore vicendevole.
Lode a Gesù!!!
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