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Testimonianza di Valentina Leuzzi della Comunità
"Immacolata" di Ugento.
Buongiorno a tutti,
mi presento per chi ancora non mi conosce: mi
chiamo Valentina, ho 31 anni, sono sposata con
Cosimo da due anni e mezzo.
Bene! Sento forte nel cuore di dare
testimonianza di ciò che il Signore, per mezzo
della Comunità Immacolata, ha fatto nella mia
vita. Per dare gloria a Dio.
Torniamo un po’ indietro con il tempo. Provengo
da una famiglia abbastanza Cattolica e
praticante, i miei genitori ogni domenica
partecipano alla Santa Messa e posso dire che
immaginette e oggetti sacri in casa non ne
mancavano.
Ma io, al contrario dei miei genitori, quando
“capitava”, e voglio sottolineare la parola “capitava”
di andare ad ascoltare la messa, lo facevo solo
perché spinta da Cosimo, mio marito. Per me era
più un peso che una gioia, era un togliersi “il
pensiero”, era un dovere più che un piacere.
Trovavo ogni scusa possibile pur di non andare,
e la cosa più brutta è che stavo trascinando in
questo modo di fare anche mio marito.
Ebbene, in una delle visite a casa di Mino e
Manuela, miei amici e compari, succede che
iniziano a parlarmi della Comunità e che sarebbe
stato bello che noi ne facessimo parte. Io ero
un po’ incerta e non proprio entusiasta
all’idea, ma per farli contenti iniziai ad
andare per qualche lunedì agli incontri di
preghiera, che allora, si tenevano nella
chiesetta del Casale. Devo dire la verità che il
mio interesse non era proprio forte, infatti
alcuni lunedì li saltavo con la scusa :”Devo
stirare!”… “lavoro tutto il giorno, non ho
tempo!”…. e così via e fu così che mi persi
dalla circolazione, inventando le prime scuse ai
fratelli che con tanto amore mi avevano accolta
, ma prima di tutto inventando scuse a me
stessa. Così passò penso più di un anno. Nel
frattempo mi sposo e la mia vita procedeva
sempre allo stesso modo, ma senza “quel
qualcosa” dentro che davvero mi riempisse di
pace e tranquillità!
Arriviamo all’anno scorso, quando verso
settembre, non ricordo davvero come, mi ritrovai
a frequentare di nuovo il gruppo di preghiera il
lunedì della Comunità Immacolata. Questa volta
fu diverso, qualcosa mi attirava, ma non sapevo
cosa. In quegli incontri pieni dell’amore di
Dio, le mie lacrime non riuscivo a trattenerle,
piangevo e piangevo senza una motivazione.
Premetto che sono una persona molto emotiva, e
chi mi conosce da più tempo, questo l’ha potuto
notare, ma davvero non riuscivo a capire il
perché di quello sfogo nell’ora di preghiera.
Questo mi succede anche tutt’ora! Ricordo ancora
il mio fratello, amico e compare Mino che si
avvicinò per abbracciarmi dicendomi: “Aspetta,
aspetta, ancora non è niente!!... Sai quante
lacrime ho buttato giù io !?!?”. Questa sua
affermazione mi è rimasta così impressa che ogni
lunedì dicevo prima di entrare nella Chiesetta:
“Vale contieniti e non piangere!” e tutte le
volte invece succedeva il contrario di quello
che la mia ragione mi imponeva. Così passano le
settimane e con mia grande meraviglia constatai
che non stavo perdendo nemmeno un incontro,
eppure le faccende domestiche erano anche
aumentate rispetto alla prima volta che misi
piede all’interno della Comunità, in quanto
adesso avevo una casa tutta mia a cui badare e
tutto ciò che comporta una vita da sposa. Il
tempo da dedicare a Gesù iniziai a trovarlo,
prima l’ora di preghiera e poi tutto il resto!!
Anche mio marito si meravigliò del fatto che la
domenica non dicevo più: “dai, andiamo stasera
in Chiesa”… e poi magari la sera trovavo qualche
altra scusa pur di non andarci. Arriva il tempo
di dare l’adesione al Convegno. In un primo
momento mi sentii un po’ “obbligata” ad andarci,
perché non avevo capito ancora del tutto quello
che mi stava capitando, ma poi con molto
entusiasmo demmo l’acconto. A Gennaio inizio a
non sentirmi bene, ad avere in continuazione
decimi di febbre e a non capire bene il perché.
Faccio le analisi, e i valori del fegato che da
un po’ di anni erano sempre poco più sopra la
norma, questa volta risultano sballati al
massimo. Con mio marito contattiamo un
professore di Galatina e iniziamo a fare visite
di qua e di là, pagamenti a destra e pagamenti a
sinistra. Arriva circa fine marzo e io e Mino
decidiamo di non andare più al convegno, perché
con tutte le spese che stavamo affrontando non
era il caso. Mi presi coraggio e chiamai Pamela
per dirgli della nostra decisione. La sentii
amareggiata, ma noi ormai decisi, eravamo anche
disposti a perdere i soldi dell’acconto pur di
non andare.
Io continuo con i miei controlli e i dottori non
capiscono a cosa è dovuto il mio problema. Mi
fanno il Fibroscan, una specie di ecografia, e
dai valori risulto quasi a rischio Cirrosi.
Ritornando al Convegno, dopo qualche giorno
dalla nostra chiamata a Pamela e Massimo, mi
squilla il cellulare e vedo il nome “Pamela”. Io
pensai: “Cosa vorrà da me?” rispondo e lei senza
esitare mi dice: “Valentina, per il Convegno è
tutto fatto! Non vi dovete preoccupare di
niente! L’importante è che portiate il vostro
cuore!”.Io mi commossi tanto, poi ci facevamo
mille problemi e sensi di colpa, pensando che
forse qualcun altro meritava più di noi ad
andare al Convegno. Non finii di ringraziare mai
Pamela e Massimo per il loro gesto d’amore che
avevano compiuto e se ci penso ancora tutt’ora
vi assicuro che se non fossi andata a quel
convegno, forse mi sarei anche allontanata dalla
Comunità. Ora per sintetizzare, si partii per il
convegno, all’insaputa davvero di ciò che il
Signore avrebbe compiuto in me. Il primo giorno
avevo accanto a me mio marito da una parte e
Gloria dall’altra, e con noi tanti fratelli e
sorelle che lodavano e ringraziavano Dio, ci si
abbracciava, si piangeva … e siccome non è
facile spiegare a parole quello che il Signore
opera in questi momenti, ci guardavamo tra di
noi come per dire: “Ma dove stiamo?.... Cosa
succede?.... Oh mio Dio, cos’hanno i nostri
fratelli?”… insomma l’amore di Dio si vedeva e
si respirava nel fratello o nella sorella
presente in quella sala. Che dire poi delle
relazioni dei nostri responsabili, Pino e
Cinzia, e di tutti i sacerdoti e frati che si
sono alternati . Ripeto, a parole non è facile
esprimere ciò che ho vissuto. Tornati dal
Convegno continuo a fare le mie visite di
controllo, arrivando anche a fare la biopsia al
fegato. Contattiamo una clinica a Padova, dove
mandiamo i miei campioni del fegato e anche lì,
nessun medico sa dirci un rimedio. Nel
frattempo, il professore che mi seguiva a
Galatina, mi da degli integratori di alghe
marine, solo semplici integratori, niente di
più, nessun medicinale. A ottobre scorso, vado
per l’ennesimo controllo e con nostra grande
meraviglia e sorpresa i valori da 10.8 si erano
abbassati a 4.3, addirittura sotto il limite
massimo di 7.0 . Il dottore meravigliato mi
dice: “Io non so come mai, nemmeno un uomo che
non ha mai avuto problemi di fegato ha i valori
così bassi!!!”
Io sono convinta che c’è stata la mano di Dio,
ed io e mio marito lo ringraziamo ogni giorno,
perché dopo circa 9 anni di valori sballati,
tutto è rientrato nella norma.
La mia vita sento che è cambiata!
Nell’ultimo mese la nostra responsabile Pamela
ci ha proposto di leggere la testimonianza di
Gloria Polo, e che io invito nuovamente chi non
l’avesse ancora fatto a leggerla. Ti tocca nel
profondo del cuore e ti fa capire veramente che
è inutile affannarci con le cose terrene, quello
che importa è la salvezza della nostra anima,
perché un giorno, quando ci troveremo davanti al
cospetto di Dio, non dovremmo temere un suo
rifiuto. Dopo aver letto questa testimonianza
ho sentito proprio il bisogno del Sacramento
della confessione, non perché avessi ucciso
qualcuno materialmente, ma perché forse
inconsciamente noi uccidiamo il fratello che ci
è accanto con le parole o con gli atteggiamenti.
Durante la mia confessione ho sentito
profondamente la vicinanza di Dio, in quel
momento non c’era il sacerdote davanti a me. Un
brivido mi ha percorso tutto il corpo e non vi
nascondo che mentre il sacerdote mi dava
l’assoluzione, una lacrima scendeva sul mio
viso.
Detto ciò veramente concludo dicendo che
ringrazio Dio ogni giorno per aver messo sulla
mia strada la Comunità Immacolata, da un anno o
poco più non mi perdo nemmeno un incontro di
preghiera, il quale mi da la carica giusta per
affrontare tutta la settimana e ringrazio i
fratelli che ne fanno parte per l’amore che
trasmettono. Ora io e mio marito stiamo cercando
di avere un bimbo e siamo fiduciosi che Dio
ascolta le nostre preghiere e che ci farà dono
di questo grande miracolo che è la VITA!!
Grazie a tutti per la pazienza nell’ascolto!
Valentina Leuzzi
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