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Editoriale Esercizi Spirituali

 

Nel Convento dell’Immacolata, sede della Comunità,  dal 1 al 6 Ottobre c.a. si sono svolti gli Esercizi  Spirituali della Comunità Immacolata, appuntamento annuale sempre occasione di grazia per chi lo presiede e per chi partecipa.

 Gli Esercizi Spirituali sono momento forte per immergersi nella realtà di Dio, staccandosi dalla quotidiana routine ed appunto gustare la “dolce ebbrezza dello Spirito”, avvolti dall’abbraccio paterno di Dio, istruiti dalla Parola di Gesù, il tutto sotto lo sguardo attento ed amorevole della Madre Immacolata.

Quest’anno il tema scelto dal Fondatore e Presidente della Comunità, Giuseppe Barranco, è stato : “Una storia d’amore”.

Tutte le meditazioni, proposte dal Presidente, presentavano una ricca bibliografia ed erano connotate da una forte componente spirituale, che non ha mancato di suscitare interessanti ed esaustive risonanze nei fratelli presenti.

Di seguito ora presenterò le varie tematiche di ogni giorno prendendo come spunto proprio le risonanze esposte al termine delle suddette meditazioni dai partecipanti al corso degli Esercizi Spirituali.

La prima meditazione ha avuto come titolo: “Una storia d’amore”.             Una sorella così si è espressa: «Tante volte in Comunità abbiamo parlato dell’amore di Dio e abbiamo sentito quanto Lui ci ama, ma questa mattina ho percepito nel mio cuore una nuova commozione, quella commozione piena dell’abbraccio paterno di Dio, ho compreso di quale amore Lui mi ama, un amore unico e totale, che mi ama così come sono, unica ed irripetibile, che mi ama nelle mie debolezze e nei miei fallimenti e nelle mie paure. Sapere che più amo e più sono l’espressione d’amore di Dio suscita nel mio cuore una grande forza e responsabilità nell’amare ancora di più il Signore ed i fratelli».

La seconda meditazione dal titolo: “Egli per primo ci ha amati” ha avuto tale risonanza tra tutte le altre. «Oggi si è parlato di contemplazione, contemplazione di quell’amore da cui siamo stati amati fin dall’inizio. Sento in me più forte che mai il desiderio di essere più contemplativa, di mettere al centro ed al primo posto delle mie giornate la preghiera con la consapevolezza che deve essere nutrita dalla contemplazione se vuole essere feconda nella vita mia e dei fratelli».

La terza meditazione ha avuto come tema: “Il rifiuto dell’amore”.              Questa riflessione ha spinto a scendere nelle profondità di ogni cuore per rilevare tutti i no all’amore di Dio che spesso abbiamo detto nel corso della vita. Tutti questi no si sono nutriti di superbia, di vanagloria, di orgoglio; sono nutriti dall’antico peccato originale che sempre torna a farsi vedere nei rapporti interpersonali e nel cuore di ognuno.

Peccato originale che si alimenta della mancanza di umiltà che non solo ci fa peccare ma ci fa anche perseverare nell’errore che poi è il peccato ancora più grave. È facile crearsi un mondo incentrato sul proprio io ed un Dio a proprio uso e consumo, ma tutto ciò non porta niente di buono e soprattutto non ci consente di vincere la nostra impotenza e relatività.

La quarta meditazione con il titolo: “Storia dell’amore redentore” ci ha permesso di conoscere meglio e di riflettere ancora di più sulla figura di Gesù Cristo. Intensa l’espressione di una sorella che per la prima volta partecipava agli Esercizi Spirituali che dopo la riflessione ha esclamato così: «Ho sentito l’amore di Dio in Gesù e ne sono sconvolta … io sono dentro questo amore!». D’altronde la meditazione era proprio incentrata sulla figura di Gesù, segno visibile dell’amore di Dio per ogni uomo. Ha colpito fortemente l’obbedienza di Gesù al Padre, l’essere sottomesso alla Sua volontà, anche e soprattutto quando questo ha significato il Getsemani ed il Calvario.

Questa meditazione ha messo decisamente in crisi i fratelli partecipanti che hanno sperimentato la piccolezza del cuore e soprattutto il nostro essere poco conformati alla volontà di Dio.

A questa scuola si studia una sola materia: l’amore, l’amore per il Padre e l’amore per i fratelli. Abbiamo tanto da imparare da Gesù proprio nell’amore ed abbiamo tanto da chiedere allo Spirito Santo per essere promossi a tale scuola.

Due parole hanno profondamente scosso il cuore di tutti, due parole lette ed ascoltate tante volte ma poco interiorizzate: “Ho sete”. Lo ha detto Gesù sulla croce prima di morire manifestando la sua sete d’amore per l’umanità intera.   Una sorella ha esclamato: « Questa frase è diventata in me una spada che ha trafitto il mio cuore. “Ho sete”, Tu, Signore, lo hai detto per ogni anima, anche per la mia! Fa’ , o Signore mio Dio, che da oggi la Tua sete sia anche la mia sete, unico fine senso e scopo della mia vita sia il contribuire a dissetare la Tua sete, rendendomi strumento  nelle Tue mani per attirare a Te chiunque incontro sul mio cammino! ».

La sesta meditazione relativa al “La rinascita battesimale” è stata per tutti una scoperta; infatti il primo sacramento dell’iniziazione cristiana, il Battesimo, è in realtà “un grande sconosciuto”: se ne conosce poco il vero significato, il valore e soprattutto i frutti spirituali che comporta.

I fratelli sono rimasti molto colpiti e piacevolmente sorpresi ed affascinati dal senso intrinseco del primo sacramento che ci innesta in Cristo, usando una espressione di San Paolo, e ci fa creature nuove.

Il Battesimo è la rinascita dall’acqua e dallo Spirito! È il radicale aut aut, o morte o vita! È l’uomo vecchio che muore al peccato per dare vita all’uomo nuovo, pieno di grazia di Dio. Una meraviglia per tutti!

La domenica mattina, a conclusione del corso di Esercizi Spirituali di quest’anno, abbiamo meditato su Colei che certo può, come nessun altro, custodire in noi ed alimentare la vocazione all’amore: la Mater pulchrae dilectionis, la Madre del bell’amore, la Madonna.

Citando anche il bellissimo canto di Dante sulla Madonna nel Paradiso della sua Divina Commedia, incantati da cotale figura abbiamo fatto un bellissimo Atto di affidamento a Maria.

Commossi tutti dalla riflessione del Presidente, che seppur uomo è riuscito ad esprimere magistralmente i movimenti interiori del cuore di una madre, ci siamo sentiti prendere il cuore da Maria, che solo come una madre sa fare, ci ha fatto gustare la tenerezza, la consolazione, la sicurezza di essere amati.

Nella vita di ciascuno di noi c’è un giorno in cui ci è tolta la mamma terrena ed è un giorno di grande pena! Scompare il volto della mamma, poi la si sente presente nella vita, forse non meno di quando il suo volto era sotto i nostri occhi. C’è però una Mamma che non scompare! Questa è la Mamma celeste e affidati alle Sue cure si può essere sicuri di essere in buone mani.

Grazie, Gesù, per il dono di una cotale Madre!

Grazie, Gesù, per questi Esercizi Spirituali che tanto ci hanno arricchiti dal punto di vista spirituale e tanto ci hanno donato in qualità di comunione e di gioia.

Aveva ragione una sorella quando, durante una delle sue risonanze, si è espressa così: «Se non avessi partecipato a questi Esercizi Spirituali, per me sarebbe stato un fallimento!». Dare priorità al Signore ed alla Sua Parola nella vita ripaga sempre in grazia su grazia e in benedizione su benedizione.  Fa’, o Signore, che sia proprio questo il proposito forte che ci portiamo a casa al ritorno da questi Esercizi Spirituali per dare gloria al Tuo Nome Santo!    Alleluia!

 

Cinzia Riccardi Barranco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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