Anche quest’anno, la S. Pasqua si avvicina a
grandi passi, la Quaresima sta velocemente
scivolando via tra sinceri proponimenti, qualche
digiuno, l’astinenza dalle carni, ma poi chissà
quanto ognuno di noi ha colto l’occasione di un
vero rinnovamento interiore nella preghiera e
nell’autentico e profondo cambiamento di vita.
Quanto è stato più semplice astenerci da qualche
dolcino e qualche sigaretta, per non pensare che
magari sarebbe servito di più al nostro spirito
il rinunciare a qualche parola scorretta di
troppo e l’astenersi dal rancore e chissà anche
dall’odio.
La Quaresima, occasione di grazia per rivedersi
dentro, è da sempre quel tempo per scacciare le
tenebre di tutto ciò che è vecchio, stantio ed
oscuro dentro di noi e per aprire nuovi
orizzonti di fede, di speranza e di amore.
Chissà quanti vivono la Quaresima come quel
tempo di attesa e di preparazione interiore al
più grande di tutti gli eventi di ogni tempo,
che peraltro ci appartiene: la Risurrezione di
Gesù, per la nostra risurrezione.
<<Dio, ricco di misericordia, per il grande
amore con il quale ci ha amati, da morti che
eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con
Cristo: per grazia infatti siete stati salvati.
Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti
sedere nei cieli, in Cristo Gesù» (Ef 2, 4-6).
Cristo è Risorto, la pietra tombale è rotolata
via, la tomba è vuota!!
Tutto ciò che è accaduto lo sappiamo, ma quanto
lo viviamo con la consapevolezza piena che è
accaduto per noi?
Il supremo sacrificio d’amore consumato dal
Getsemani per tutta la via dolorosa fino al
Calvario interessa la nostra vita; questo amore
grande, infinitamente forte è per invadere il
nostro cuore per poi traboccare in ogni gesto,
in ogni parola, in ogni nostro incontro.
A Dio non era bastato mandare Suo Figlio a
rivestire la nostra carne, a toccare la nostra
debolezza e a farsi compagno di viaggio di
tutti, anche dei più poveri ed emarginati. Non
era bastato predicare l’amore e la speranza,
così come non era stato sufficiente guarire e
liberare ed avvicinare il più possibile tutti.
Questo Dio-Amore ha voluto provare l’alienazione
da se stesso morendo sull’albero della croce per
riscattare l’umanità intera persa proprio per
avere allungato malamente la mano all’albero
della vita nel Paradiso terrestre. È stato
tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei
e in un giardino è stato messo in croce, proprio
per rimediare a quello che era successo nel
giardino dell’Eden. Questo Dio-Amore ha offerto
il suo volto agli sputi ed agli insulti per
ridare all’uomo di ogni tempo il primo soffio
vitale e per restituirgli l’originaria bellezza
perduta; ha rivolto verso di sé quella lancia
che era invece destinata a noi per l’eternità.
Il Dio della vita ha squarciato le tenebre del
peccato e della morte perché tutti fossimo
liberi. Ecco la Pasqua! Niente e nessuno può
togliere ed offuscare questa meravigliosa
realtà: siamo liberi! Siamo vivi!
Tutto è cambiato ed il bastone dell’aguzzino è
stato spezzato, è stata vinta ogni oppressione,
ogni tristezza ed ogni morte.
Come è scritto in un’antica “Omelia sul Sabato
Santo”, il Signore Risorto ci dice: «Sorgi,
allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire
dalla terra del paradiso. Io invece… ti colloco
sul trono celeste… io, che sono la vita, ti
comunico quello che sono … Il trono celeste è
pronto, pronti e agli ordini sono i portatori,
la sala è allestita, la mensa apparecchiata,
l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti.
In altre parole, è preparato per te dai secoli
eterni il regno dei cieli». Grazie Gesù!!