Con la Fede e la
preghiera possiamo ottenere tutto
perché questo è quello che vuole il Padre. (At
3, 1-10)
Leggiamo
attentamente il testo e meditiamolo…
La prima
riflessione che scaturisce naturalmente è: come
mai sulla scena troviamo solo Pietro e Giovanni,
visto che gli Apostoli erano 12? Un motivo c’è;
nella Sacra Scrittura che è Parola di Dio non è
scritto nulla per caso o per simpatia, tutto ha
un significato e in ogni significato c’è sempre
un motivo ben preciso.
Pietro e
Giovanni: perché solo loro due? Pietro
era il capo degli Apostoli e godeva il rispetto
di tutti gli altri Apostoli. Giovanni era
l’Apostolo prediletto di Gesù, ma era quello che
ha ospitato a casa sua Maria, la madre di Gesù.
Pietro e Giovanni sono gli Apostoli che
per primi si sono recati alla tomba di Gesù e
hanno constatato che Egli era risorto dai morti…
e hanno creduto.
Pietro e
Giovanni
salivano. Il verbo “salire” vuol dire “andare
su”, in alto e i due andavano in alto, nel
Tempio, come facevano i Profeti che salivano sul
monte per lodare Jahwhe; lo stesso faceva Gesù.
Il tempio era
costruito sempre su una collina, perché i
Profeti sostenevano che andando in alto si era
più vicini a Dio. Notiamo che Gesù non abolisce
le tradizioni dell’Antico Testamento ma continua
a portarle avanti. Salivano al Tempio per
pregare, ricordiamoci che lo Spirito Santo era
stato già effuso su di loro e su tutta l’umanità
il giorno di Pentecoste, allora pieni di Spirito
Santo sentivano il bisogno, avevano la necessità
di alimentare la loro fede con la preghiera;
dobbiamo pensare che erano stati insieme con
Gesù, erano veri discepoli perché davano
testimonianza di ciò che il Maestro gli aveva
insegnato.
Andavano a
pregare al Tempio alle tre del pomeriggio.
Perché proprio alle tre? il motivo è che nella
tradizione ebraica le 5 del pomeriggio segnava
il passaggio al nuovo giorno. Infatti anche oggi
nella Chiesa Cattolica alle 17 si recita la
preghiera della sera i (Vespri) e il sabato
sempre alle 17, con i primi vespri della
domenica, la liturgia è quella festiva. Quindi
gli apostoli andavano a pregare alle 3 perché
recitavano la preghiera della sera prima che
iniziasse il nuovo giorno.
Nel testo leggiamo: «qui di
solito veniva portato un uomo storpio fin dalla
nascita e loponevano ogni giorno presso la porta del
Tempio detta Bella»(cfr At 3,2). che
significa Porta della Misericordia.
Questo uomo chiedeva l’elemosina;
ma in effetti in cosa consisteva la sua
elemosina? Si è vero, chiedeva i soldi per poter
vivere ma nel suo cuore c’era il desiderio e la
speranza di essere guarito. Quando vide i due
Apostoli Pietro e Giovanni che stavano per
entrare nel Tempio, abituato a chiedere
l’elemosina, la domandò anche a loro. Pietro con
molta libertà di Spirito gli disse: «Non
possiedo né argento né oro, ma quello che ho te
lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno,
cammina!»
(cfr
At 3,6).
Ancora una volta notiamo il
rispetto di Giovanni nei confronti di Pietro; lo
storpio infatti guarda tutti e due, ma Giovanni
lascia che sia Pietro a rispondere. Essi offrono
allo storpio qualcosa di più prezioso
dell’argento e dell’oro: la gloria di Cristo;
“cammina”,
per testimoniare, per manifestare la gloria di
Dio. L’uomo guarito la prima cosa che ha fatto è
stata quella di entrare nel tempio a lodare Dio.
Tutti lo conoscevano, lo guardavano e si
stupivano come mai lo storpio camminava, e stava
sempre accanto a Pietro e Giovanni, era un segno
di riconoscenza verso coloro che gli avevano
fatto del bene.
Mai i due Apostoli non si sono
coronati di gloria, non si sono gonfiati di
orgoglio bensì sempre con la stessa libertà di
Spirito si preoccupano di annunciare e
glorificare Dio dicendo: «Che il Dio di
Isacco, di Giacobbe il Dio dei nostri padri ha
glorificato il suo servo Gesù, che gli uomini
avevano consegnato e rinnegato di fronte a
Pilato, mentre Pilato stesso aveva deciso di
liberarlo. Mentre voi invece avete ucciso
l’autore della vita. Ma Dio lo ha risuscitato
dai morti e queste sono le opere»(cfr
At 3,13).
Nel nome di
Gesù tutto può accadere. Dobbiamo chiederci, noi
siamo storpi? Ci siamo messi davanti alla porta
Bella? Abbiamo chiesto l’elemosina?
Si, siamo
storpi tutte le volte che ci allontaniamo da Dio
e ci facciamo sopraffare dal peccato. Mettersi
davanti alla Porta Bella è mettersi nella
Misericordia di Dio, chiedendogli l’elemosina
della grazia nel nome di Gesù.
Allora se
vogliamo essere guariti e godere della grazia di
Dio, dobbiamo credere che ogni fratello che
abbiamo accanto è lo storpio e dobbiamo
annunciargli la grazia di Dio nel nome di Gesù,
così facendo la grazia di Dio diventa
scambievole perché noi siamo tutti storpi. Se
crediamo in questo e mettiamo in pratica gli
insegnamenti di Gesù nel Vangelo, la nostra vita
deve cambiare e fare nostre le parole di san
Paolo: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo
che vive in me». Ecco che la
comunità diventa luogo di preghiera, di annuncio
ma soprattutto testimonianza del Cristo risorto
che abbiamo visto e sentito con la forza dello
Spirito Santo. Amen .