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Commento alla catechesi

Venerdì 8 febbraio  la catechesi si è aperta chiedendo il significato di "parenesi", giusta introduzione per il tema trattato dal presidente Pino Barranco. Il termine, infatti, indica proprio  "esortazione".

Ed esattamente di San Paolo apostolo ai romani: "Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto" (Romani 12,2).

Appunto l'esortazione a non conformarci a questo mondo e a trasformare il nostro modo di pensare è stato l'affettuoso invito che, i presenti, hanno meditato ed accolto.

Indispensabile operare una tale scelta proprio perché, come è palese agli occhi di tutti, il mondo sta "andando a rotoli" e il cristiano ha una grande responsabilità e il mondo un urgente bisogno di cristiani non di nome, ma di fatto che remino controcorrente.

La prima trasformazione, però, deve avvenire in noi, ci diceva il Presidente, deve cambiare il nostro mondo interiore e perché ciò avvenga, lo dobbiamo consegnare nel cuore di Dio.

Per cambiarlo è indispensabile  nutrirci del Vangelo.

I Vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca sono una valida fonte da cui attingere per un buon lavoro di cambiamento interiore.

Non conformatevi al "mondo"...

Nell’Antico Testamento per “mondo” s’intende il “cielo” e la “terra” che Dio ha creati (Gn 1,1).

In greco, invece, mondo viene detto “Chronos”, cosmo, parola che accentua non solo l’aspetto fisico, ma anche l’ordine delle sue leggi, la sua bellezza, la sua perennità; mentre, nel Nuovo Testamento il termine “mondo” indica, soprattutto in San Giovanni, la realtà umana, gli uomini.

Allora mondo ha due significati.

Il primo è negativo perché si riferisce al regno del male che si oppone a Dio, che lo rifiuta (Gv 17,25), che non può ricevere il dono dello Spirito di verità (Gv 14,17) perché “giace sotto il potere del maligno” (1Gv 5,19) che si è insediato come “principe di questo mondo” (Gv 12,31).

 Il secondo, invece, è positivo e indica l’insieme degli uomini, l’ambiente in cui Dio opera la salvezza dell’uomo.

Questo mondo Dio non lo abbandona al suo destino, ma vi manda il Figlio, perché “il mondo si salvi per mezzo di Lui” (Gv 3,16).

 In questo senso leggiamo le seguenti parole di Gesù: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché  si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,15-16).

Ecco, quindi, l'invito ad andare in tutto il mondo, in senso spaziale.

E se consideriamo il termine aion, non inteso come divinità, ma concetto contrapposto a Chronos, a partire da Euripide e poi Aristotele, si approda infine al significato di Aion come "forza vitale", forza che ci metto ad andare in tutto il mondo, per produrre cambiamento devo mettere tutta la forza vitale.

Ed ancora l'esortazione ad essere nel mondo, ma non del mondo.

I valori del Vangelo, infatti, ci propongono di fuggire dal mondo, come fece anche Sant'Ambrogio nel  trattato “Sulla fuga dal mondo”, ma esorta soprattutto una fuga affettiva, che non consiste nell'abbandonare la terra, ma rimanere ed osservare la giustizia e la sobrietà. E questi ideali accompagneranno tutta la storia della spiritualità.

 San Paolo, ancora, ci faceva osservare Pino, ci invita ad operare discernimento per capire cosa apprezzare.

Menzionava poi una massima molto educativa:

Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché  diventano parole.

Fai attenzione alle tue parole, perché diventano le tue azioni.

Fai attenzione alle tue azioni, perché diventano abitudini.

Fai attenzione alle tue abitudini, perché le tue diventano il tuo carattere.

Fai attenzione al tuo carattere, perché diventa il tuo destino.

All'origine della mondanizzazione, ci diceva, c'è la poca Fede. San Matteo, ad esempio sollecitava a convertirsi, cambiare rotta per credere e pensare secondo Dio. E Dio ormai, oggi è ridotto ad un solo vago e soggettivo senso del mistero.

Il mondo rifiuta di credere. Ma il Paraclito convincerà il mondo. Il Paraclito opera negli spiriti!

Lo Spirito di Dio, che ci porta alle opere buone, alla carità, alla fraternità, a adorare Dio, a conoscere Gesù, a fare tante opere buone di carità, a pregare. E l’altro spirito del mondo, che ci porta verso la vanità, l’orgoglio, la sufficienza, il chiacchiericcio: tutta un’altra strada.

L'esortazione è a svegliarsi, prendere la dovuta distanza dal mondo, non uniformarsi, perché uniformarsi equivale alla voglia di apparire; quindi digiunare dal mondo e da tutto quello che ci allontana da Lui. Digiunare dalle immagini che il mondo ci propina, digiunare da come ci vuole il mondo!

Oggi si digiuna solo per motivi di linea, ironizzava dicendo parole sante Pino, ma nel cibo non c'è niente di impuro, come alcune mode e tendenze ci portano a credere. Mentre molte, anzi troppe immagini sono impure e da quelle che si deve tenere le distanze.

Siamo più vigili a custodire le immagini di Gesù e la Madonna i loro volti e, soprattutto di scoprirli nei volti dei fratelli. Se aprendo internet, ci sentiamo turbati facciamo come gli israeliti che per non morire per i  il veleno  dei  serpenti dovevano tener fisso lo sguardo sul serpente che aveva sull'asta Mosè. Allo stesso modo, noi teniamo fisso lo sguardo al Crocifisso, affinché  il veleno non passi dagli occhi e poter così essere testimoni di Cristo e prepararci alla Santa Pasqua.  

Francesca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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