TORTORICI
INCONTRO CON I FRATELLI CARISMATICI:
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MOMENTO DI DIO
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Luigi Ruggeri
Per un attimo sono tornato indietro nel tempo ed ho riassaporato
il gusto dei miei vent’anni, quando giovane di belle speranze venivo
attratto dalle esperienze forti, quelle totalizzanti per intenderci, quelle
che mi ponevano di fronte a scelte radicali per la vita.
Domenica 28 Ottobre a Tortorici, ho provato per un attimo a chiudere gli occhi
e davanti allo scenario delle mie immagini si sono riproposti i tanti momenti
vissuti in comunione coi fratelli focolarini, gli attimi di grande felicità
provati attorno all’altare quando Gesù Eucaristia riempiva di
gioia il mio cuore e quello dei tanti giovani attratti dal “Maestro”.
Ma ora, anzi oggi, a distanza di più di trent’anni da quei giorni
di beata gioventù mi chiedo quale sia il valore che la fede assume
per me? Cosa mi spinga a credere, nonostante le mie miserie umane nella possibilità
concreta di realizzare il “Regno di Dio”?
E’ sempre questa desiderata ricerca di una “Fede”, sostanza
di cose sperate e argomento di cose non viste, come dice San Paolo, (Ebrei
2,1) che anima i miei pensieri e che Domenica, talune volte mi ha visto attonito
e silenzioso di fronte allo splendore che la presenza viva e tangibile di
Dio ha procurato agli uomini e alle cose.
Una fede che mi insegna ancora oggi ad essere servitore di Dio, a conoscerLo
sempre più e carpirne i “segni” della Sua presenza e della
Sua opera: “Egli è vivo, muore e risorge”.
Ma l’eredità più grande e più bella che il Signore
ci ha lasciato è quella “Fede” che consente ad ogni uomo
credente la stessa possibilità di guarire che Gesù esercitava
per le strade della Galilea.
Un momento forte ed intensamente emotivo è stato per me comprendere
ancora quanta forza passiva il “peccato” possieda, e come talune
volte impedisca al “….sangue dell’amore di fluire”
e quindi di vivificare ogni cuore ed ogni esperienza umana alla luce della
“Rivelazione”.
All’orizzonte, in un punto ideale e metaforico dei miei percorsi mentali,
eccolo, laggiù venirmi incontro durante la preghiera accompagnata da
canti, quel “Gesù che muore e che risorge”. Con Lui scopro
anch’io di possedere “carismi”, come segno della Resurrezione
per trasfigurarmi dalla “morte del peccato” alla “grazia”
della vera vita, con l’ausilio della Sua Parola.
Queste le realtà forti che ho avuto modo di maturare nel corso della
giornata che potrei definire come un vero e proprio ritorno alla Itaca della
mia giovinezza; un ritorno che mi ha fatto assaporare e gustare la gioia dell’ascolto
della Parola di Dio, grazie a Fra’ Raffaele. Trasportato come per incanto
in un mondo nel quale i fratelli della Comunità Immacolata facevano
da degna cornice e ne impreziosivano l’incontro, l’azione dello
Spirito Santo non si è fatta attendere e l'incontro di preghiera, momento
portante dell’intera giornata si è accompagnata ad alcune manifestazioni
dei doni dello Spirito ed ho compreso come Egli, che si manifesta con diversità
di carismi mi abbia chiesto lì, in quella sala, di mettere a frutto
il linguaggio della sapienza e della cultura per l’utilità comune
come espressione sintetica della “Fede”, della “Speranza”
e soprattutto della “Carità”, attraverso la quale è
possibile ad ogni uomo di aspirare ad ottenere i “doni dello Spirito”.
Un’esperienza quella di Domenica a Tortorici senz’altro meravigliosa.
Insieme ai fratelli della Comunità Immacolata guidata da Pino e Cinzia
Barranco ho compreso come quella “Comunione” possa considerarsi
frutto di una nuova Pentecoste proveniente dal carisma di unità richiesto
al Padre da Gesù prima di morire: «Perché siano come noi
una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità
e il mondo sappia che tu mi hai mandato». Eccola quindi la “lieta
novella” della giornata: scoprire l’essere fratelli come una possibilità
d’amore che Dio ci offre continuamente e che aspirare ad essere tali
passa necessariamente attraverso quella Carità che equivale, come dice
Sant’Agostino nei “Sermoni” “….all’insieme
di tutti i precetti”.
Grazie quindi ai fratelli del Rinnovamento Carismatico Cattolico della Comunità
Immacolata di Milazzo per l’occasione offerta di vivere una giornata
in cui Dio si è mostrato alla mia anima ancora una volta come “l’invisibile
evidente”.